Glossario Meteo – C
- CaligineRiduzione della visibilità a causa della presenza in atmosfera di minutissime particelle solide, quali polveri, fumi, sabbia.
- Calma di ventoLa calma di vento indica un vento di intensità inferiore ad 1 nodo.
- CatabaticoVento che discende un pendio, come la brezza fredda che di notte scivola a valle. Tra i venti catabatico si annovera anche il FÖhn.
- CFCAbbreviazione di Clorofluorocarburi (Freon), i gas responsabili del buco dell’ozono.
- ChinookTipico vento che discende sul versante orientale delle Montagne Rocciose. Il meccanismo che innesca il Chinook è analogo a quello del FÖhn in discesa dalle Alpi verso la Val Padana.
- Ciclo dell’acquaL’acqua che dalle distese liquide (oceani, mari, laghi, fiumi) evapora in atmosfera, si trasforma prima o poi in nubi e da qui torna poi sulla superficie terrestre come pioggia o neve. La parte che cade sulla terraferma, filtrando nel terreno o scivolando su di esso, alimenta corsi d’acqua superficiali o sotterranei, che poi sfociano nel mare restituendogli la gran parte di ciò che gli era sfuggito. Tale ciclica incessante trasformazione dell’acqua è detta ciclo idrologico o ciclo dell’acqua.
- Ciclogenetiche (Aree)Aree lungo il fronte polare particolarmente favorevoli alla genesi dei cicloni extratropicali. I cicloni extratropicali che interessano l’Europa in genere si originano nell’area tra l’Isola di Terranova, le coste meridionali della Groenlandia e le zone circostanti l’Islanda.
- CicloneSi tratta di strutture bariche nelle quali le isobare o le isoipse – chiuse, concentriche e allungate, in maniera più o meno ellittica, nel verso dei meridiani – hanno valori decrescenti man a mano che si procede dalla periferia verso la zona più interna, dove la pressione è più bassa e per questo indicata con una B oppure L (low). Il vento ruota intorno al centro in verso antiorario nell’emisfero nord e orario in quello sud.
- Cicloni extra-tropicaliAnche chiamate “depressioni mobili”, sono aree di bassa pressione che si muovono, trasportate dal flusso di correnti occidentali, alle medie latitudini, quelle al di fuori della fascia compresa entro i due tropici. Tali depressioni, originate dalle ondulazioni del fronte polare, si presentano quasi sempre in gruppi da 3 a 5 membri, in cui ogni ciclone della famiglia scorre a latitudini sempre più basse rispetto a quello che lo precede.
- Cicloni termiciSistemi di bassa pressione (depressioni) generati dal riscaldamento solare dello strato d’aria prossimo al suolo il quale di conseguenza, risultando meno denso della massa d’aria circostante, tende a sollevarsi, generando moti ascensionali. Una volta raggiunta la sommità, la stessa massa d’aria è costretta a divergere, cioè a spostarsi dall’intera colonna sottostante. Risultato: sopra quel punto meno quantità d’aria, meno peso e quindi pressione inferiore rispetto alle zone adiacenti.
- Cicloni tropicaliCicloni che si generano tra i 10 e i 30 gradi di latitudine traendo energia dalle acque superficiali degli oceani, là dove superano i 26-27 gradi. Sono caratterizzati da minimi di pressione molto bassi responsabili di venti che soffiano almeno oltre i 120 km/h. Si muovono a grandi velocità sugli oceani fino a dissiparsi dopo aver raggiunto la terraferma. Vengono chiamati anche uragani o tifoni e classificati in base alla scala Saffir-Simpson.
- Cintura termicaLa “cintura termica”, in Climatologia, è la parte di un pendio ove il riscaldamento per compressione legato ai venti catabatici favorisce un clima relativamente mite.
- Circolazione generale dell’atmosferaPer circolazione generale dell’atmosfera si intendono le caratteristiche medie annuali dei venti e della pressione atmosferica a scala planetaria.
- CirriNubi Alte, della Regione Superiore (tra 6 e i 13 Km di altezza), dall’aspetto sottile, filiforme e sfrangiato. Sono composti da miliardi di cristalli di ghiaccio, sospinti dai forti venti ad alta quota che li stirano in varie fogge. Si formano a causa della ascesa di aria calda e umida, anticipando di olito l’avanguardia di un fronte caldo, con saturazione del vapore in particelle di ghiaccio a quote superiori i 5 Km. Non producono precipitazioni, ne possono indicare l’arrivo per il giorno dopo.
- CirrocumuliNubi alte, della Regione Superiore (tra 6 e i 13 Km di altezza), a forma di granuli o di crespe collegati o meno fra loro e disposti più o meno regolarmente. Il loro aspetto cumuliforme, seppur modesto, indica la presenza di una massa d’aria instabile e un moto delle correnti ascendenti molto veloce. Se si presentano isolate non sono legate ad alcun evento meteo. Se invece aumentano regolarmente col passar delle ore possono preannunciare l’arrivo di un fronte. Da queste nubi non cade mai pioggia
- CirrostratiNubi alte, della Regione Superiore (tra 6 e i 13 Km di altezza), si presentano come un velo trasparente, biancastro, filamentoso, che coprono interamente o quasi il cielo e composti anch’essi da cristalli di ghiaccio, in seguito al sollevamento di una massa d’aria che raggiunge il livello di saturazione. Un banco di cirrostrati molto esteso in una certa direzione indica un aumento dell’umidità relativa e annuncia spesso l’arrivo di un fronte.
- Classificazione delle nubiLe nubi vengono suddivise in nubi alte, nubi medie e nubi basse a seconda che occupino quote dell’alta (5-13 km), della media (2-7 km) o della bassa (0-2 km) troposfera. Una seconda classificazione si basa sulla forma: è possibile distinguere due grandi categorie, i cumuli (nubi a principale sviluppo verticale) e gli strati (nubi a principale sviluppo orizzontale).
- ClimaIl clima di un’area geografica in un particolare periodo dell’anno (un mese, una stagione) è dato dalla media dei parametri meteorologici (temperatura, precipitazioni, vento, ..) calcolata nell’arco di decenni (tipicamente 30 anni). Il clima quindi ci fornisce indicazioni sul tempo che solitamente caratterizza una certa zona. In base alle temperature medie e alla quantità e distribuzione delle piogge durante l’anno, si distinguono diversi tipi di clima (temperato, mediterraneo, tropicale, …).
- CoalescenzaProcesso di aggregazione per collisione delle gocce d’acqua in una nube. E’ il principale meccanismo responsabile del processo di accrescimento delle gocce all’interno delle nubi.
- ConvergenzaAfflusso dell’aria sul piano orizzontale dall’esterno verso il centro. Al suolo si assiste a moti convergenti nei centri di bassa pressione dove compensano il vuoto che si creerebbe in seguito alle correnti ascendenti.
- ConvezioneIndica il trasporto di calore da parte di una massa d’aria. Le cause sono molte: ad esempio, possono avere origine naturale in seguito a differenze di densità della masse d’aria stesse, oppure a causa di un ostacolo orografico che facilita il sollevamento di una massa d’aria; in questo caso si parla di convezione forzata o sollevamento forzato.
- CoriolisLa forza di Coriolis è necessaria per descrivere la dinamica in un sistema che ruota, nel nostro caso, la Terra; essa è una di quelle forze, talora chiamate ‘apparenti’ che si hanno origine nei sistemi di riferimento soggetti a rotazione o a variazioni di velocità. Si può dimostrare che la forza di Coriolis cambia segno nei due emisferi, che la sua intensità è direttamente proporzionale alla velocità dei corpi, ed infine che essa vale zero all’equatore, per diventare massima ai poli.
- Costante solareè l’energia solare osservata ai limiti dell’atmosfera sull’unità di superficie perpendicolare ai raggi solari. Equivale a circa 1380 watt su un metro quadro.
- CumuliSono nubi che hanno un’estensione verticale variabile e che per questo assumere numerose forme di transizione. Si presentano isolate, generalmente dense, a contorni ben definiti, a forma di mammelloni, cupole o torri con la parte superiore simile ad un cavolfiore e di un bianco splendente, mentre la base è quasi sempre orizzontale e scura. Si generano per effetto delle correnti convettive messe in moto dal riscaldamento diurno del suolo e il loro grado sviluppo dipende dall’instabilità dell’aria
- Cumuli congestiSono cumuli a grande sviluppo verticale e con contorni in continua trasformazione, hanno la parte superiore con protuberanze simili ad un cavolfiore, la base scura e orizzontale. Rappresentano lo stadio successivo allo sviluppo del cumulo mediocre e possono raggiungere i 6-7 Km di altezza. Si formano per la presenza di una notevole instabilità dell’aria, che dà luogo a forti correnti convettive dovute all’abbassamento della temperatura dei bassi strati. Portano piogge e rovesci anche forti.
- Cumuli mediocriSono cumuli con una moderata estensione verticale (debole convezione), comunque maggiore rispetto ai cumuli umili, con protuberanze e prominenze poco sviluppate. L’atmosfera non è estremamente stabile, ma certamente da questo stadio evolutivo non pioverà. è una nube tipica del tardo mattino o del primo pomeriggio, quando il riscaldamento del suolo innesca la convezione.
- Cumuli umiliDetti anche “cumuli di bel tempo”, sono a debole sviluppo verticale e il loro aspetto è generalmente appiattito. Si formano generalmente in prossimità delle cime montuose, più raramente sul mare e zone pianeggianti e sono associate a condizioni di atmosfera stabile e di debole convezione, a seguito di una recente fase perturbata. Possono costituire il primo stadio evolutivo di uno stratocumulo.
- Cumuliformi (nubi)Hanno di norma uno sviluppo verticale almeno dello stesso ordine di grandezza di quello orizzontale. In genere si presentano come formazioni isolate associate a moti convettivi. Quando questi moti sono particolarmente intensi l’estensione verticale può superare quella orizzontale: è il caso delle nubi temporalesche (cumulonembi). Esse si formano per una rapida ascesa di aria umida determinata dal riscaldamento degli stati d’aria prossimi al suolo (convezione termica), dal sollevamento forzato da una catena montuosa o quando aria più calda viene violentemente sollevata da aria più fredda in veloce movimento orizzontale (fronte freddo).
- CumulonemboSono le tipiche nubi temporalesche, dall’aspetto minaccioso, simili a montagne o torrioni a grande sviluppo verticale, possono raggiungere con la loro parte sommitale i livello dei cirri (10-15 Km di altezza). Traggono origine dai cumuli congesti, in seguito a forti correnti convettive, ma possono svilupparsi anche da altocumuli castellani, stratocumuli, altostrati e nembostrati. Danno luogo rovesci di pioggia, temporali con grandine, scariche elettriche e venti molto forti.
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