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Dalle elezioni in Brasile dipende il futuro dell’Amazzonia

Domenica 2 ottobre si terranno le elezioni in Brasile, che vedranno l’ex Presidente Lula sfidare l’attuale Capo dello Stato Jair Bolsonaro.

Gli ultimi sondaggi diffusi lunedì dall’IPEC danno in netto vantaggio Lula, che avrebbe il 48 per cento delle intenzioni di voto contro il 31 per cento di Bolsonaro: ai due principali contendenti si aggiungono altri 9 candidati, che però al momento stanno raccogliendo intenzioni di voto decisamente minoritarie. Se le elezioni di domenica dovessero confermare questi dati, Luiz Inácio Lula da Silva tornerebbe alla guida del Brasile già al primo turno.

Il risultato delle elezioni in Brasile potrà essere decisivo, tra le altre cose, anche per il futuro dell’Amazzonia. Sotto il governo di Bolsonaro infatti il polmone del pianeta è stato devastato da incendi e tassi di deforestazione senza precedenti, e una recente analisi conferma che la giornata del 2 ottobre potrà essere decisiva per la sua salvezza. Se il Brasile si liberasse della guida di Bolsonaro alle prossime elezioni, si stima che la deforestazione dell’Amazzonia nelle aree nazionali calerebbe addirittura dell’89 per cento nell’arco del prossimo decennio.

È quanto emerge da un’analisi condotta per CarbonBrief da ricercatori dell’Università di Oxford, dell’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati (IIASA) e dell’Istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE), che si è basata sulle normative previste dal Codice forestale brasiliano.

Il futuro dell’Amazzonia dipende naturalmente da molteplici fattori, ma secondo i ricercatori il prossimo Governo del Brasile giocherà un ruolo chiave: si stima che una vittoria per il candidato di sinistra, Lula, potrebbe evitare la perdita di 75.960 km quadrati di foresta pluviale amazzonica entro il 2030. Appesa alle elezioni, con il futuro del Brasile, c’è la sorte un’area di Amazzonia grande all’incirca quanto l’intera nazione di Panama.
Oltre che dal voto dei Brasiliani, naturalmente questo dipenderà anche dal rispetto degli impegni dal parte del Presidente. Tuttavia, nella sua precedente legislatura Lula ha mostrato di attenersi agli impegni presi per contrastare la deforestazione illegale in Amazzonia, che tra il 2004 e il 2010 era diminuita del 75 per cento circa.

Alla protezione della foresta è legata la sorte delle popolazioni indigene e il risparmio di una quantità notevole di emissioni climalteranti. Il Brasile è infatti al sesto posto tra le nazioni che emettono più gas serra, e una fetta importante delle sue emissioni è legata proprio alla deforestazione e al metano prodotto dagli allevamenti che sorgono sui terreni disboscati.

Per approfondire:

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