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OZONO, aumenta l’inquinamento in Lombardia e Piemonte. Gli effetti

L'ozono si forma quando l'irradiazione solare reagisce con inquinanti già esistenti nell'aria e può avere conseguenze sulla salute delle persone

L’inquinamento da ozono sta aumentando in diverse zone del Nord e può avere conseguenze serie sulla salute delle persone.
In particolare, ieri sono state registrate concentrazioni elevate di ozono soprattutto in Lombardia, dove la media mobile giornaliera calcolata su otto ore è stata superiore al valore obiettivo, pari a 120 microgrammi/m3, in gran parte del territorio regionale. Le concentrazioni più elevate sono state registrate nella Bergamasca (142 μg/m3 a Calusco d’Adda) e nel Pavese (141 μg/m3 a Cornale). Meno preoccupanti i dati relativi alla media giornaliera, anche se la concentrazione di ozono nell’aria è stata comunque molto elevata, risultando molto vicina alla soglia in gran parte della Lombardia.

Valori elevati sono stati registrati anche in Piemonte: la media mobile giornaliera calcolata su otto ore è stata superiore ai 120 microgrammi al metro cubo in diverse zone. Tra i valori più elevati spiccano i 141 registrati in provincia di Novara.

L’ozono è una sostanza inquinante fotochimica: si forma quando la radiazione solare reagisce con inquinanti già presenti nell’aria. Il forte irraggiamento solare favorisce quindi le reazioni fotochimiche all’origne dell’ozono soprattutto durante il periodo estivo, e in particolare nelle ore più calde della giornata.

Gli effetti dell’ozono

Elevate concentrazioni di ozono nell’aria hanno conseguenze sulla salute delle persone e sull’ambiente. Come spiega l’Arpa Lombardia, essendo un forte ossidante l’ozono troposferico è in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare. La maggior parte di questi effetti sono a breve termine, afferma l’Arpa, e cessano una volta che gli individui non sono più esposti ad elevati livelli di ozono, ma possono sussistere anche danno derivati da ripetute esposizione di breve durata, come l’accelerazione del naturale processo di invecchiamento della funzione polmonare.
Tra le categorie di persone più sensibili a questo inquinanti ci sono i bambini, perché trascorrono gran parte del periodo estivo all’aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense e hanno anche maggiori probabilità di sviluppare fenomeni asmatici o altre malattie respiratorie.
A rischio anche le persone sane che fanno attività fisica all’aperto, i soggetti con malattie respiratorie e persone particolarmente suscettibili all’ozono: la reazione a questo inquinante varia infatti da individuo a individuo, per cui anche persone in buona salute possono risultare più suscettibili di altre.
L’ozono danneggia anche la vegetazione, perché provoca una riduzione della crescita delle piante e, a elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie.

I consigli per proteggersi dall’inquinamento da ozono

La gravità degli effetti dell’ozono dipende dalla durata dell’esposizione, quindi la regola principale – sottolinea l’Arpa – è quella di limitare le attività all’aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12.00 alle ore 16.00.

Importante anche l’alimentazione: gli esperti consigliano una dieta ricca di sostanze antiossidanti, che può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo all’ozono ed è quindi consigliato, in questi periodi, privilegiare cibi che contengano tali sostanze. I cibi ricchi di antiossidanti sono principalmente frutta e verdura di stagione; per esempio la vitamina C è disponibile in pomodori, peperoni, patate, cavoli, broccoli, verdure a foglia verde, agrumi, fragole, meloni. Utile a tale scopo è anche la vitamina E (uova, asparagi, avocado, noci, mandorle, germe di grano, olio di oliva, olio di arachidi, olio di germe di grano, olio di fegato di merluzzo) e il selenio (pollo, fegato, tonno, molluschi, pomodori, broccoli, cavoli, cipolle, funghi, cereali integrali, lievito di birra, germe di grano).

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