La cometa Neowise sta impreziosendo in modo unico il cielo di questa estate 2020. La cometa è stata scoperta il 27 marzo scorso dalla sonda NEOWISE (Near Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer) della NASA, e ha progressivamente aumentato la sua luminosità diventando visibile a occhio nudo intorno alla metà di giugno. Questo spettacolo inestimabile dovrebbe essere visibile, condizioni meteo permettendo, fino all’inizio di agosto. La distanza minima dalla Terra si verificherà il 23 luglio a 94 milioni di chilometri dalla Terra.
Cometa Neowise: quando e come osservarla
Secondo gli esperti dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), fino ad oggi il momento migliore per osservare la cometa era l’alba, tra le 3 e le 4 del mattino puntando lo sguardo verso l’orizzonte di nord-est.
Da domani 11 luglio si potrà ammirarla anche di sera, sempre bassa sull’orizzonte di nord-ovest, fra le 21 e le 24. Nel video in time-lapse della Stazione Spaziale Internazionale la cometa impressiona per la sua bellezza.
Tra il 14 e il 15 luglio la cometa diventerà circumpolare per il Nord Italia, ossia potrà essere seguita per tutta la notte. La cometa Neowise sarà visibile alla sera dalle ore 21 a circa 17 gradi di altezza sull’orizzonte di nord-ovest, passerà alla culminazione inferiore a nord attorno all’una di notte, poi tornerà a salire sull’orizzonte fino a raggiungere i 12 gradi di altezza verso l’alba. Il periodo di visibilità circumpolare durerà fino al 23 luglio.
La cometa apparirà sempre bassa sull’orizzonte, quindi è preferibile osservarla da luoghi con poche luci artificiali e magari con un piccolo binocolo, anche se sarà comunque possibile ammirarla anche a occhio nudo.
La cometa Neowise è a lungo raggio ed era passata l’ultima volta vicino alla Terra circa 4500 anni fa. Il prossimo passaggio avverrà tra circa 6800 anni, dopo che la cometa si sarà allontanata fino a 720 unità astronomiche. La cometa è stata immortalata nei cieli italiani insieme alle meravigliose nubi nottilucenti (Crediti Niccolò Ubalducci)
Eccola immortalata ieri da Paolo Colona, direttore dell’Accademia delle Stelle.