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Caldo estremo, oltre 6 miliardi di persone esposte a temperature estreme per 1 mese su 12

Negli ultimi 12 mesi, oltre 6 miliardi di persone hanno subito almeno 31 giorni di caldo estremo. Lo rivela un recente studio realizzato dagli scienziati di Climate Central, insieme agli esperti della World Weather Attribution, del Centro Climatico della Croce Rossa, in vista della Giornata di azione contro il caldo (Heat Action Day) del 2 giugno. Lo studio valuta l’influenza dei cambiamenti climatici causati dall’uomo sulle ondate di caldo più pericolose registrate negli ultimi 12 mesi.

Caldo estremo, interessate oltre 6 miliardi di persone per 1 mese su 12

Nell’ultimo anno il Pianeta ha registrato temperature estremamente elevate: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, e ogni mese tra giugno 2023 e aprile 2024 è stato il più caldo della serie storica a livello globale. In questo contesto miliardi di persone hanno quindi subito ondate di caldo eccezionali rese più estreme, probabili e durature dal cambiamento climatico causato dall’uomo.

Numero di giorni al di sopra del 90° percentile con un Climate Shift Index (CSI) di livello 2 o superiore.
Le regioni delineate in giallo rappresentano i paesi con eventi di ondate di caldo identificati dalla World Weather Attribution
dal 15 maggio 2023 al 15 maggio 2024. Analisi basata sui dati ERA5 dell’ECMWF. Prodotto il 22 maggio 2024. Crediti Climate Central

Secondo il rapporto di Climate Central si sono verificate un totale di 76 ondate di calore estreme in 90 Paesi del Mondo, compresi settori densamente popolati. Negli ultimi 12 mesi, infatti, 6,3 miliardi di persone hanno sofferto il caldo estremo per almeno 31 giorni, circa il 78% della popolazione mondiale.

Gli scienziati hanno determinato il significato di “caldo estremo” come quelle giornate in cui le temperature sono state più elevate del 90% di quelle osservate nella loro area locale nel periodo 1991-2020.

Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha reso questi eventi almeno due volte più probabili, e ha aggiunto in media 26 giorni rispetto a quello che sarebbe potuto essere senza il riscaldamento globale.

Giorni aggiuntivi con temperature superiori al 90° percentile nel clima attuale dal 15 maggio 2023 al 15 maggio 2024, aggiunto dalla combustione di combustibili fossili. Crediti Climate Central

Gli Stati del Centro e Sud America ne hanno risentito di maggiormente. I cinque paesi in cui la persona media ha vissuto il maggior numero di giorni di caldo estremo sono il Suriname con 182 giorni – praticamente 6 mesi su 12 -, l’Ecuador con 180 giorni, la Guyana con 174 giorni, El Salvador con 163 giorni e Panama con 149 giorni.

Senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo, la persona media in Suriname avrebbe sofferto un caldo estremo per appena 24 giorni, in Ecuador per 10 giorni, in Guyana per 33 giorni, in El Salvador per 15 giorni e a Panama per 12 giorni.

Anche l’Italia ha subito un aumento del numero di giorni più caldi del normale. Secondo il rapporto negli ultimi 12 mesi si sono contati 45 giorni di caldo eccezionale, ben 27 giorni in più rispetto ad un mondo non surriscaldato dalle attività umane.

L’impatto delle ondate di caldo estreme in molti Paesi è difficilmente misurabile

L’impatto delle temperature estreme sulle popolazioni è di principale importanza: il caldo è uno dei fattori meteorologici che provoca il maggior numero di decessi, e infatti migliaia di persone ne muoiono ogni anno. Nell’estate 2022 sono morte a causa delle ondate di caldo estreme oltre 61 mila persone in Europa, in Paesi che godono già dei servizi e delle infrastrutture per trarre sollievo nei momenti più caldi.

Nei Paesi meno sviluppati, dove il caldo in effetti è ancora più intenso e persistente, l’impatto sulla salute delle persone è potenzialmente più grave. La mancanza di dati rende difficile quantificare gli effetti del caldo estremo negli stati più colpiti: manca infatti una database, ma anche la possibilità di valutare se si tratta di complicazioni sull’organismo causate da temperature elevate. Blackout e temporanei disservizi delle infrastrutture, inoltre rendono difficile alle popolazioni l’accesso ai servizi più essenziali.

caldo estremo ondata di calore

Ma il caldo estremo ha effetti diretti anche sull’ambiente: temperature elevate portano ad una maggiore evaporazione dell’acqua ed evotraspirazione delle piante, che “seccano” e diventano carburante per possibili incendi. Queste condizioni meteo-ambientali riducono il raccolto e la disponibilità di acqua, e la sicurezza alimentare delle persone.

Gli effetti negativi e l’impatto delle ondate di calore estreme sulla salute umana possono essere prevenuti attraverso misure adottabili dal singolo e da interventi su più larga scala, soprattutto nelle città dove bisognerebbe diminuire gli effetti dell’isola di calore urbana. Parliamo ad esempio di rafforzare i sistemi di fornitura di servizi cruciali in modo da assorbire l’improvviso aumento della domanda, rafforzare i sistemi di trasporto per garantire che rimangano operativi e accessibili durante l’evento estremo, rafforzare la copertura e l’efficacia del sistema di allerta precoce, agire sulle normative edilizie per incoraggiare misure di raffreddamento passive e attive degli edifici, progettare paesi e città con spazi freschi per ospitare la popolazione.

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