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Massacro da record alle Faroe: uccisi quasi 1500 delfini [IMMAGINI FORTI]

Non si ferma la “tradizionale” mattanza di delfini che ogni anno insanguina le isole Faroe, nel Regno di Danimarca. La sanguinosa pratica è infatti approvata dalle autorità faroesi, ed è vissuta con partecipazione dalla maggior parte dei cittadini dell’arcipelago come una tradizione che ogni anno coinvolge perfino i bambini. Il nome di questa carneficina barbarica è Grindadrap, e consiste nel trascinare i cetacei a riva per poi trucidarli a coltellate, in una lotta impari che porta i mammiferi a una morte segnata da estreme sofferenze. Secondo i dati riportati dalla BBC si stima che mediamente ogni anno vengano massacrate in questo modo circa 600 balene e 25-40 delfini.

Se le notizie che arrivano dalle Faroe in occasione della Grindadrap sono sempre raccapriccianti, il massacro di quest’anno è stato immensamente più grave del solito, con l’uccisione di un numero senza precedenti di delfini: quasi 1.500. Il record precedente risaliva al 1940, quando furono massacrati 1200 delfini.

A diffondere per prima la notizia e le immagini sconvolgenti dell’accaduto è stata l’organizzazione Sea Shepherd, che da anni si impegna nella tutela degli animali marini in tutto il mondo e alle Faroe sta portando avanti la campagna “Operation Bloody Fjords”, operazione Fiordi Insanguinati, per documentare le stragi di cetacei che si verificano tutti gli anni.

L’ultimo massacro da record si è verificato domenica 12 settembre al largo di Skalafjordur, un grande fiordo di Eysturoy, la seconda isola più grande dell’arcipelago: dopo l’avvistamento di un grande branco di delfini lagenorinchi acuti, composto anche da femmine incinte e cuccioli, numerose barche si sono lanciate all’inseguimento degli animali e come prevedono le tecniche di questa brutale caccia li hanno circondati e terrorizzati costringendoli a dirigersi verso terra, dove si sono arenati.

Già nella prima parte della caccia, denunciano gli attivisti, molti animali sono stati feriti e mutilati dalle eliche delle barche. Sulla spiaggia, poi, la mattanza senza precedenti.
I video diffusi dall’organizzazione mostrano un inferno di sangue, con i delfini che si dimenano nell’acqua, diventata rossa, mentre vengono barbaramente accoltellati, uccisi spesso lentamente dopo svariati minuti di agonia e tra sofferenze indicibili. In molti casi sono stati trascinati sulla terraferma mentre erano ancora vivi e agonizzanti. Nessun esemplare del branco è sopravvissuto, e dopo la lunga conta dei corpi è emerso il numero record: 1428 delfini massacrati.

Crediti: Sea Shepherd Italia

Nel diffondere le immagini della carneficina Sea Shepherd ha sottolineato quanto queste siano dure, ma anche necessarie per smuovere le coscienze di tutti.

«Questo video di 10 minuti non è modificato, e per tutta la sua durata – avverte l’associazione – sarete testimoni di delfini trascinati e gettati sulla spiaggia ancora vivi; sarete testimoni di delfini fatti a pezzi e lasciati morire, ancora vivi e in movimento; sarete testimoni di sofferenze prolungate per uccisioni che hanno richiesto davvero molto tempo». «Potremmo risparmiarvi la vista – aggiungono gli attivisti -. Ma Sea Shepherd non è stata fondata per servirvi storie orribili infiocchettate, siamo stati fondati per parlare per gli animali marini di tutto il pianeta».
Riportiamo qui di seguito il video pubblicato dall’associazione, sconsigliandone la visione a persone particolarmente sensibili:

Come ha fatto sapere Sea Shepherd, sebbene questo tipo di caccia sia accettato dalle istituzioni locali l’episodio di questa domenica non è stato “regolare”: il grindforeman del distretto (ovvero chi gestisce la Grindadrap a livello locale) ha infatti affermato di non essere stato informato dell’avvio della caccia dopo l’avvistamento del branco, e ha detto che se l’avesse saputo non avrebbe dato il via libera perché gli esemplari erano troppo numerosi.
Ma l’uomo competente non è stato avvisato: è intervenuto un altro grindforeman che ha preso in mano il comando decidendo di agire ugualmente, con i risultati che abbiamo potuto constatare.

«È stato un grande errore», ha ammesso il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg, secondo quanto ha riferito l’ANSA. I media locali hanno detto che anche la popolazione è rimasta “shockata” a causa del «numero straordinariamente grande» di delfini uccisi e ha denunciato il grindforeman responsabile. Un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya, tuttavia, ha detto che solo la metà delle persone è contraria alla caccia dei delfini, e appena il 20 per cento si oppone al massacro delle balene.

Anche il gruppo ambientalista Blue Planet Society è intervenuto sulla questione Grindadrap invitando la Danimarca e l’Unione Europea ad agire per «salvare i delfini protetti da questi abitanti completamente irresponsabili delle Isole Faroe». Uno dei volontari dell’organizzazione ha lanciato una petizione online per fermare la caccia di delfini e piccole balene ed è possibile firmarla a questo link. Nel momento in cui scriviamo, oltre 500 mila persone hanno già posto la propria firma.

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