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Ondata di caldo record in Europa: temperature estreme e disagi in tutto il continente

L’Europa affronta un’ondata di caldo senza precedenti: temperature superiori ai 40°C in molte città, record storici, incendi e chiusure straordinarie di luoghi simbolo e scuole.

L’estate 2025 si sta distinguendo per una ondata di caldo eccezionale che ha investito gran parte dell’Europa, portando temperature record e causando notevoli disagi sia alla popolazione locale che ai turisti. Dalla Spagna ai Balcani, passando per Francia, Austria e Slovenia, la colonnina di mercurio ha toccato livelli mai registrati prima in diversi Paesi, con effetti tangibili sulla vita quotidiana, sulla salute pubblica e sulle infrastrutture.

Temperature record in Austria, Balcani e Spagna

Nella giornata di ieri, l’ondata di caldo in Europa ha fatto segnare 38°C in Austria, Slovacchia e Slovenia, mentre in Bosnia si sono raggiunti i 42°C. A Sarajevo, la capitale bosniaca, è stato stabilito il nuovo record di luglio con 38,5°C, appena pochi giorni dopo il primato registrato a giugno. In Spagna, la situazione è altrettanto critica: a Madrid si sono toccati i 39 gradi, rendendo l’aria “insopportabile” per residenti e turisti. Le immagini dalla città mostrano persone intenti a riempire bottiglie d’acqua e a rinfrescarsi presso le fontane pubbliche della Plaza Mayor, mentre altri cercano sollievo nei bar all’aperto dotati di ombrelloni nebulizzatori.

Incendi e vittime: l’impatto dell’ondata di caldo

Le conseguenze di questa ondata di caldo estremo non si sono fatte attendere. In Spagna, gli incendi hanno provocato la morte di due persone nella regione della Catalogna, mentre altre due vittime si registrano in Francia, dove oltre 300 persone sono state ricoverate per problemi legati alle alte temperature. In Francia, la situazione è particolarmente critica: sono state chiuse oltre 1.350 scuole pubbliche e la Torre Eiffel è rimasta inaccessibile ai visitatori, mentre sedici dipartimenti, incluso quello di Parigi, sono in stato di allerta rossa per caldo.

L’Europa si riscalda più velocemente del resto del mondo

Secondo i dati del programma Copernicus dell’Unione Europea, l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un ritmo doppio rispetto alla media globale. Questo fenomeno favorisce la comparsa di ondate di calore sempre più precoci e persistenti, che si estendono dalla primavera all’autunno inoltrato. Il mese di giugno 2025 ha già polverizzato tutti i record precedenti: in Spagna la temperatura media è stata di 23,6°C, ben 0,8°C in più rispetto al giugno più caldo mai registrato prima e 3,5°C sopra la media del periodo 1991-2020.

Effetti sulle infrastrutture e sulla vita quotidiana

Le temperature estreme stanno mettendo a dura prova anche le infrastrutture. A Bruxelles, il celebre Atomium ha chiuso in anticipo le visite per tre giorni consecutivi a causa del caldo, con ingressi sospesi già dalle 13:00 per evitare rischi ai visitatori. Questa è solo la seconda volta nella storia che il monumento chiude per il caldo eccessivo. In Italia, diverse città come Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono state poste in allerta rossa per il caldo record da giorni, mentre in molte regioni di Portogallo e Spagna sono state emesse allerte per temperature estreme e forti temporali.

Cause meteorologiche dell’ondata di caldo

Alla base di questa ondata di caldo c’è il fenomeno noto come heat dome (cupola di calore): un’area di alta pressione atmosferica che permane sopra una regione, intrappolando aria calda e secca vicino al suolo. Questa configurazione meteorologica, in atto sull’Europa meridionale e occidentale, ha favorito l’afflusso di aria rovente dal Nord Africa, alimentando il caldo torrido e il susseguirsi di temperature record in tutto il continente.

Il cambiamento climatico e le nuove sfide per l’Europa

L’intensificazione delle ondate di calore in Europa è strettamente legata al cambiamento climatico, che rende questi eventi sempre più frequenti, duraturi e intensi. Le ripercussioni si manifestano non solo sulla salute, ma anche sull’agricoltura, sull’economia e sulla gestione delle risorse idriche, richiedendo una crescente attenzione da parte delle autorità e della società civile per affrontare le emergenze legate al caldo estremo.

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