Scossa terremoto Cile: tutti gli aggiornamenti
La scossa di terremoto in Cile è stata seguita da almeno 17 repliche, alcune di magnitudo 5.7, avvertite anche in Argentina

Il 2 maggio 2025, un terremoto di magnitudo 7.5 ha colpito il sud del Cile, nella remota regione di Magallanes, provocando grande preoccupazione tra la popolazione. Secondo il Centro sismologico nazionale cileno, la scossa si è verificata alle 8:58 ora locale, con epicentro a 218,1 chilometri a sud di Puerto Williams e a una profondità di 10 chilometri. Nonostante la scarsa popolazione, la zona è una delle più meridionali del continente sudamericano. La scossa principale è stata seguita da almeno 17 repliche, alcune di magnitudo 5.7, avvertite anche in Argentina.
Intervento delle autorità e misure di emergenza
In risposta al sisma, il presidente cileno Gabriel Boric ha sospeso la sua agenda per monitorare la situazione dal palazzo della Moneda. Attraverso i social media, ha esortato la popolazione a evacuare le zone costiere, sottolineando:
“In questo momento è nostro dovere prevenire e obbedire alle autorità, tutte le nostre risorse sono state messe a disposizione delle popolazioni.”
Le autorità hanno rapidamente attivato il Servizio nazionale di prevenzione e risposta ai disastri (Senapred), coordinando le operazioni di emergenza con il ministro dell’Interno e il sottosegretario presenti negli uffici dell’ente.
Rischio tsunami e monitoraggio costante
Uno dei maggiori timori legati al terremoto è stato il rischio di tsunami. La Protezione Civile cilena ha emesso un ordine di evacuazione per le popolazioni costiere. Il Senapred ha registrato una variazione di 6 centimetri nel livello del mare, indicativa di un possibile tsunami strumentale, con onde stimate fino a un metro. Alessandro Amato, direttore dell’INGV, ha confermato un segnale di tsunami, con un’onda di circa 20 centimetri, rilevata dalla base britannica Vernadsky, vicino alla penisola Antartica.
Revoca dell’allerta e ripristino della normalità
Dopo ore di monitoraggio, le autorità hanno revocato l’ordine di evacuazione, permettendo alla popolazione di riprendere le normali attività, sebbene le attività economiche costiere siano rimaste sospese per precauzione.
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