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Palloni sonda, cosa sono e a cosa servono?

Ogni giorno migliaia di palloni sonda vengono lanciati in atmosfera per monitorare le condizioni meteo-climatiche. Si tratta di un importante contributo per i sistemi di osservazione globale, su cui basiamo le previsioni meteorologiche e il monitoraggio del clima.

Per poter capire, infatti, come sta cambiando il tempo vengono utilizzati una serie di strumenti con cui, grazie alla collaborazione internazionale e grazie al loro uso combinato, è possibile dare una interpretazione alle dinamiche dell’atmosfera. Il Sistema di Osservazione Globale, insieme al Sistema di Telecomunicazione Globale e al Sistema di Previsione ed Elaborazione di Dati, compone la base su cui si fonda tutta la meteorologia e la scienza del clima. Si tratta forse di uno degli esempi più brillanti di collaborazione internazionale degli ultimi 60 anni.

Attraverso questo sistema, gestito in autonomia e in modi diversi a seconda delle zone del Mondo, è possibile in realtà trarre dei dati molto chiari e omogenei tra loro. Utilizzando palloni sonda, rilevazioni dagli aeroplani, satelliti, stazioni meteo fisse, radar meteorologici e immagini satellitari riusciamo ad avere un quadro molto dettagliato di quello che sta succedendo nell’atmosfera del Pianeta Terra.

Palloni sonda: cosa sono e a cosa servono?

Ogni giorno vengono processati migliaia se non milioni di dati provenienti da osservazioni fatte da oltre 50 satelliti nello spazio, da oltre 400 boe fisse e 1250 boe alla deriva negli oceani, da oltre 7300 navi, da circa 4000 aerei di una quarantina di compagnie aeree diverse, da 10 mila stazioni meteo automatiche e da circa 1000 palloni sonda meteorologici che effettuano radiosondaggi.

palloni sonda spia
Fonte WMO

I palloni sonda sono particolarmente utili perché raggiungono l’alta atmosfera e vengono lanciati contemporaneamente in 900 località del Mondo, spesso in due momenti precisi della giornata le 00 e le 12 UTC. Si tratta di palloni realizzati in lattice di gomma naturale o lattice sintetico a base di policloroprene e vengono gonfiati utilizzando idrogeno o elio. Una volta pronti per essere lanciati, i palloni hanno un diametro di circa 2 metri, e in quota diventano più grandi (con diametro fino a 6 metri!) grazie alla minore pressione e all’espansione del gas al loro interno.

Una volta lanciato, il pallone sonda resiste in atmosfera per circa 2 ore. Nell’arco di questo tempo il pallone misura la pressione, la velocità e direzione del vento, la temperatura e l’umidità dell’aria ad ogni livello dell’atmosfera, dal suolo fino a 35 chilometri di altezza. In queste due ore, i palloni sono in balìa degli elementi e possono spostarsi, a seconda dei venti in quota, anche di diversi chilometri prima di scoppiare e cadere sulla Terra, frenati da un piccolo paracadute.

La radiosonda trasmette tutti i dati rilevati ad un equipaggiamento a terra ogni uno o due secondi. Per fare questo il pallone è dotato di una piccola batteria.

Negli ultimi decenni i palloni sonda sono stati fondamentali per comprendere le dinamiche dell’atmosfera. I dati che raccolgono vengono utilizzati per realizzare le previsioni del tempo, per prevedere l’arrivo di perturbazioni, e per monitorare il clima, fornendo una base solida per la ricerca scientifica in questo campo.

Il loro uso quindi è vitale per la meteorologia e la climatologia. L’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO), tiene a specificare che i palloni sonda sono vitali per la meteorologia e la climatologia. E nonostante si stia facendo ricerca per migliorare le radiosonde e ridurre il loro impatto ambientale, il loro utilizzo oggi è necessario. La Wmo infatti sottolinea la necessità di garantire che non vi siano interruzioni nei dati e che i dati stessi non siano influenzati negativamente da un cambiamento nella tecnologia.

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