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L’adattamento al cambiamento climatico salva vite

La crisi climatica è già qui, e mentre i suoi effetti diventano sempre più intensi e violenti si fa sempre più urgente la necessità dell’adattamento. Per adattamento al cambiamento climatico si intendono tutte le misure volte a far fronte agli impatti ormai inevitabili del riscaldamento globale. Si tratta di uno dei due approcci chiave per affrontare la crisi climatica: l’altro è quello della mitigazione, ovvero delle misure volte a ridurre le emissioni di gas serra e contrastare ulteriori aumenti della temperatura media globale.

La necessità di avere dei piani di adattamento al cambiamento climatico è ormai evidente in tutto il mondo e anche in Italia. Sulla questione è tornata a esprimersi di recente anche la Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, l’UNFCCC, sottolineando quanto agire rapidamente in questo senso sia importante per salvare vite umane e mezzi di sussistenza. Sulla questione si è espressa in modo chiaro anche Patricia Espinosa, ex segretaria esecutiva dell’UNFCCC: «È chiaro che le nazioni devono aumentare i loro sforzi di mitigazione – ha detto -. Ma per troppo tempo, l’adattamento è stato un pezzo dimenticato dell’equazione climatica».

Anche nei negoziati internazionali organizzati dall’UNFCCC quello dell’adattamento è un tema sempre più centrale. A giugno se n’è parlato ai negoziati intermedi del 2022 che si sono svolti a Bonn, in Germania, dove si è discusso in particolare del GGA, l’obiettivo globale sull’adattamento.

Tra i punti chiave dell’Accordo di Parigi, il Global Goal on Adaptation è stato istituito per fornire una visione collettiva e una direzione univoca alla comunità internazionale perché si impegni nella costruzione di una resilienza ormai disperatamente necessaria.

«Si tratta di salvare vite, proteggere i mezzi di sussistenza e, in molti casi, l’esistenza stessa di una nazione», ha avvertito Espinosa.
Alla COP26 che si è svolta a Glasgow nello scorso novembre i paesi hanno deciso di avviare un programma di lavoro biennale dedicato all’obiettivo globale sull’adattamento. Il primo workshop si è svolto proprio durante i negoziati sul clima di Bonn, e si è focalizzato sulle modalità con cui è necessario inquadrare l’obiettivo, a livello qualitativo e quantitativo, su scala globale, regionale, nazionale e locale. Qualche esempio? Su scala globale l’obiettivo prevede che si evitino carestie indotte dal clima, e su scala nazionale lo sviluppo di più efficaci sistemi di allerta precoce.
Altri tre workshop sono in programma per questa estate e per il prossimo autunno fino ad arrivare alla COP27, i negoziati internazionali sul clima che nel mese di novembre 2022 saranno ospitati dell’Egitto.

Proprio sull’adattamento si focalizza il Nairobi Work Programme, l’hub delle Nazioni Unite dedicato alla resilienza e all’adattamento alla crisi climatica. Il programma prende il nome dalla città di Nairobi dove nel 2005 si è svolta la COP11 sul clima, che ha istituito l’hub con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo e la diffusione di informazioni e conoscenze utili a ideare politiche e pratiche di adattamento più efficaci, con una particolare attenzione ai cosiddetti paesi in via di sviluppo.

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