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Clima, i CICLONI TROPICALI andranno sempre più a nord: a rischio anche le grandi metropoli

La crisi del clima avanza e tra i suoi effetti, purtroppo l’abbiamo visto bene anche negli ultimi mesi, c’è quello di rendere sempre più intensi fenomeni estremi come cicloni, tempeste e ondate di caldo. Una ricerca pubblicata di recente su Nature Geoscience getta nuova luce sulle conseguenze che riguardano i cicloni tropicali e avverte che il clima che cambia non influenzerà solo la loro intensità, ma anche il raggio d’azione. Questi fenomeni, che come suggerisce lo stesso nome riguardano di norma le regioni tropicali, sono infatti destinati a raggiungere latitudini sempre più elevate, con il rischio di colpire zone più densamente popolate e anche alcune delle maggiori metropoli del mondo.

Secondo gli scienziati, la traiettoria degli uragani e di tutti i cicloni tropicali coinvolgerà una gamma di latitudini più ampia di quelle raggiunte per 3 milioni di anni entro la fine di questo secolo. 

Già nel 2020 abbiamo avuto un primo assaggio di quanto ci aspetta quando, a settembre, la tempesta subtropicale Alpha si è abbattuta sul Portogallo nel mese di settembre. L’impatto non ha avuto conseguenze catastrofiche, e da un punto di vista mediatico questo ha probabilmente fatto sì che il fenomeno non ricevesse l’attenzione adatta all’evento inedito che avevamo di fronte: era la prima volta che si osservava la formazione di un ciclone tropicale da un tipo di tempesta tradizionale per le medie latitudini, come ha spiegato alla BBC il fisico Joshya Studholme, dell’Università di Yale.

Man mano che il clima diverrà più caldo vedremo da una parte l’aumento dell’energia necessaria allo sviluppo di fenomeni di questo tipo, e dall’altra l’indebolimento del flusso delle correnti a getto, che finora ha contribuito a limitare i cicloni extratropicali.
Come anticipato questo porterà uragani e tifoni a estendersi fino a latitudini a cui finora non si vedevano fenomeni di questo tipo, investendo zone molto più popolate rispetto ai tropici e abbattendosi anche su alcune delle maggiori metropoli del pianeta, da Tokyo a New York, passando anche per Pechino e perfino Boston, che si trova sul 42esimo parallelo nord (all’incirca l’altezza di Roma).

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