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Cioccolato, prezzo del cacao alle stelle anche a causa del Niño

Il prezzo del cioccolato (cacao) a febbraio è aumentato fino a raggiungere il massimo storico di 6500 dollari a tonnellata sulle borse di New York e Londra. I principali paesi produttori del settore sono Ghana, Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, che rappresentano il 75% del approvvigionamenti. Entrambi riscontrano infatti raccolti inferiori a causa di condizioni meteorologiche estreme, con prima forti piogge e poi siccità, di malattie che colpiscono le piantagioni di cacao e di altri fattori geopolitici che colpiscono la catena di approvvigionamento.

I prezzi stanno aumentando spinti dalla forte domanda di cacao, che i piccoli e poveri produttori dell’Africa occidentale non riescono a soddisfare. Il fenomeno climatico El Niño sta avendo un impatto significativo sui paesi produttori, danneggiando fortemente il raccolto. 

cioccolato

La Niña e El Niño sono due fenomeni opposti che fanno parte dell’andamento ciclico chiamato ENSO, ovvero El Nino Southern Oscillation. Semplificando, si tratta di un raffreddamento anomalo (La Nina) e un riscaldamento anomalo (El Nino) della superficie dell’Oceano Pacifico centro-equatoriale. Si tratta di uno dei grandi “motori” del clima globale, ovvero capaci di influenzare in modo evidente alcuni “pattern” climatici. L’ENSO ha un andamento ciclico in cui queste due fasi opposte si alternano inframezzate da una fase più “neutra”. Al momento ci troviamo nell’apice di El Niño, con una anomalia di 2 gradi. Tra marzo-aprile-maggio è prevista una attenuazione del fenomeno che probabilmente verrà sostituito durante l’estate da un nuovo episodio di Niña.

L’impatto del Niño è più evidente in alcune regioni del Mondo piuttosto che in altre: in Australia, Stati Uniti e Sud America ha effetti più conosciuti, ad esempio. Il principale contributo del Niño riguarda una variazione ed estremizzazione delle piogge, che in alcuni casi risultano più abbondanti del solito e in altri più scarse.

Quest’anno gli agricoltori del Ghana e della Costa d’Avorio hanno dovuto affrontare prima un periodo decisamente piovoso, che ha reso più difficoltoso il trasporto del raccolto e più facile la diffusione di una malattia fungina nota come baccello nero, e poi un periodo secco che ha messo ulteriormente alla prova le piantagioni.

Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC, l’Africa Occidentale ha visto un generale aumento della siccità agricola a causa del cambiamento climatico. Un fattore che si è probabilmente unito agli effetti globali dettati dal Niño, che a suo modo influenza più o meno chiaramente i pattern meteorologici locali. 

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