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Cile, ondata di caldo estremo: incendi e allerta per la salute pubblica

Un’ondata di caldo estremo ha colpito il Cile nei giorni scorsi con temperature record in alcuni settori del Paese. La gravissima siccità che attanaglia il Paese da quasi 14 anni ha intensificato gli incendi boschivi che hanno già bruciato più di 7.000 ettari nella nazione sudamericana.

Quasi un centinaio di persone ha dovuto lasciare le loro abitazioni a causa degli incendi e la capitale Santiago è in allerta per la salute pubblica a causa di una nuvola di fumo denso. La capitale cilena, che ospita circa sei milioni di persone, venerdì mattina è stata investita venerdì scorso da una foschia di fumo a seguito di un incendio nella vicina città rurale di Curacavi, che ha devastato più di 1.700 ettari di terreno.

I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per controllare tre roghi, mentre altri sei sono stati contenuti e uno è stato spento, secondo quanto riferisce un rapporto dell’agenzia governativa per le emergenze Onemi. Diverse stazioni di misurazione dell’inquinamento atmosferico della città hanno registrato livelli di allarme e le autorità hanno invitato gli anziani e i bambini a restare a casa.

Crediti WxCharts

Giovedì scorso, le temperature hanno raggiunto i valori estremamente elevati, segnando il giorno più caldo del 2022 e il più caldo del mese di dicembre negli ultimi 110 anni. Il 15 dicembre è stato, infatti, il giorno più caldo mai registrato a dicembre in Cile con 41.6°C a San Felipe, 41.2°C a Llay Llay e 40.9°C a Santa Maria, tutti nella regione di Valparaiso e tutti al di sopra del precedente record nazionale di 40.8°C.

Il Cile è tra i luoghi del mondo dove gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno facendo sentire in modo maggiore ed è alle prese con una siccità lunga ormai 14 anni che ha di fatto causato l’adozione di misure estreme come il razionamento dell’acqua nella regione metropolitana di Santiago, che ospita circa il 40% dei 19 milioni di persone della nazione.

L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change- IPCC– , delle Nazioni Unite, afferma che vi sono segnali che il periodo di siccità nella parte centrale del Paese può essere attribuito all’influenza umana.
Il riscaldamento in America Latina sta accelerando, con temperature nella regione che sono aumentate in media di 0,2 gradi Celsius per decennio tra il 1991 e il 2021, rispetto a 0,1°C per decennio tra il 1961 e il 1990, secondo il report sullo Stato del clima dell’OMM. Siccità, ondate di caldo, ondate di freddo, cicloni tropicali e inondazioni hanno purtroppo portato alla perdita di centinaia di vite, gravi danni alla produzione agricola e alle infrastrutture.

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