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Forte MALTEMPO al Nord: perché si sono scatenati temporali così intensi?

Le regioni maggiormente colpite dai temporali sono state Piemonte e Lombardia, specie nella provincia di Milano

E’ stata una notte di forte maltempo su molte regioni del Nord Italia. La perturbazione che ha raggiunto il Nord Italia la notte scorsa (tra il 14 e il 15 maggio) è stata accompagnata da precipitazioni di origine convettiva significative, soprattutto su Piemonte e Lombardia.

L’episodio ha avuto inizio nella serata del 14 con lo sviluppo dei primi forti temporali nell’area del Pavese e dell’Alessandrino; successivamente, tra la tarda serata e la notte temporali di forte intensità hanno interessato soprattutto il settore di pianura compreso tra Milano ed il Torinese orientale.

Durante l’evento sul Nord-Ovest italiano si sono contate oltre 25000 fulminazioni e accumuli di pioggia diffusamente superiori ai 30 mm (o litri per metro quadrato). I quantitativi maggiori sono stati misurati immediatamente ad ovest di Milano (150 mm nella stazione CML di Boscoincittà), mentre nella parte orientale della stessa città si sono osservati circa 30 mm (Linate).

Una breve analisi tecnica

L’evento è stato simulato in modo corretto dai principali modelli e si inserisce in contesto meteorologico abbastanza “estremo”: il sud del nostro Paese è raggiunto da correnti africane eccezionalmente calde per la stagione (ma un po’ di sabbia del deserto è caduta nella pioggia il giorno 13 anche sul Nord Italia), mentre sulle regioni nord-occidentali la massa d’aria è decisamente più temperata.

Sul Nordovest, dopo le piogge di mercoledì 13 le schiarite che si sono sviluppate nel corso del giovedì hanno favorito un buon riscaldamento dello strato limite che alla fine della giornata risulta caldo e particolarmente umido. In questo contesto, nel letto di correnti sudoccidentali, il Nordovest viene raggiunto nella serata da una piccola onda ciclonica in quota che favorisce il sollevamento dell’aria ed il conseguente rilascio dell’instabilità.

I radiosondaggi di Milano Linate evidenziano un calo delle temperature alla quota di 500 hPa dai circa -14°C delle ore 14 locali ai -17°C delle 2 di notte. Il radiosondaggio di Linate delle ore 2 (00Z) mostra anche altri aspetti interessanti: una forte e umida corrente da est nei bassi strati (low-level jet) con velocità comprese tra 28 a 35 nodi che verosimilmente ha contribuito a creare la convergenza osservata appena ad ovest della città; uno strato di aria asciutta, al di sopra di 4200 m circa, che potrebbe avere dato origine al rilascio dell’instabilità potenziale (si veda anche il gradiente verticale della temperatura potenziale equivalente).  In ultimo, con riferimento alla mappa del geopotenziale a 500 hPa, si può osservare come le correnti a questa quota, sul Nordovest, fossero piuttosto deboli. Se da un lato questa situazione può avere impedito l’organizzarsi delle celle convettive, dall’altro ha senz’altro favorito la persistenza delle celle più intense sullo stesso punto, oltre ad aver focalizzato l’insieme dell’evento sulla pianura, anziché verso Alpi o Prealpi (ciò che si verifica, di norma, con correnti forti da sud in quota).

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