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West Nile virus in Italia: situazione attuale, diffusione e rischi per la salute

Il West Nile virus (WNV) è tornato al centro dell’attenzione in Italia, con una crescita significativa dei casi umani registrati nel 2025. Questo virus, trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare del genere Culex pipiens, trova nel clima caldo e nelle precipitazioni abbondanti i principali alleati per la sua diffusione. Il virus si manifesta soprattutto nei mesi estivi, quando le temperature elevate e le piogge intense favoriscono la proliferazione delle zanzare vettori e la trasmissione dell’arbovirosi agli esseri umani.

Fattori climatici e ambientali che favoriscono la diffusione del West Nile virus

L’andamento epidemiologico del West Nile virus in Italia è strettamente legato alle condizioni meteorologiche. Le ondate di caldo e le piogge abbondanti, seguite da periodi asciutti, creano un ambiente ideale per la riproduzione delle zanzare. Gli spostamenti degli uccelli migratori, che rappresentano il serbatoio naturale del virus, amplificano il ciclo di trasmissione. L’allerta caldo emanata dal Ministero della Salute nelle principali città italiane è un ulteriore indicatore del rischio aumentato di malattie trasmesse da vettori come il West Nile virus.

Sintomi e forme cliniche dell’infezione da West Nile virus

La maggior parte delle persone infettate dal virus non sviluppa sintomi evidenti, ma circa il 20% può manifestare febbre, mal di testa, dolori muscolari e stanchezza. Nei casi più gravi, il virus può causare forme neuro-invasive, come encefalite e meningite, che colpiscono prevalentemente soggetti anziani o immunodepressi. Dal 2018 sono stati notificati oltre 247 casi umani autoctoni di forme neuro-invasive in Italia.

Sorveglianza e prevenzione: misure attuate in Italia

Per contenere la diffusione del virus, il Ministero della Salute e il Centro Nazionale Sangue, insieme ai Servizi Veterinari, hanno implementato un sistema di sorveglianza integrata animale-ambiente-uomo. Il “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi (PNA) 2020-2025” prevede il monitoraggio costante delle zanzare, degli uccelli e dei casi umani. La prevenzione rimane fondamentale, soprattutto durante le stagioni calde, con la raccomandazione di proteggersi dalle punture di zanzare e ridurre i ristagni d’acqua nelle aree urbane e rurali.

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