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Uragano Erik in Messico: perde intensità ma è ancora pericoloso

L'uragano Erik ha colpito la costa sud-occidentale del Messico con venti distruttivi e piogge torrenziali, raggiungendo la categoria 4

L’arrivo dell’uragano Erik sul Messico ha segnato un nuovo capitolo nella stagione degli uragani 2025. Il ciclone si è formato nel Pacifico orientale e, dopo un rapido processo di intensificazione, ha raggiunto la categoria 4 sulla scala di Saffir-Simpson, classificandosi come “estremamente pericoloso”. Nelle prime ore di giovedì 19 giugno, Erik ha toccato terra nella regione sud-occidentale dello stato di Oaxaca, portando venti fino a 230 km/h e forti precipitazioni che hanno messo in allerta le principali località costiere, tra cui Puerto Escondido e Acapulco.

L’intensificazione rapida dell’uragano Erik e le cause meteorologiche

Il ciclone tropicale Erik ha stupito i meteorologi per la sua crescita improvvisa: in meno di 24 ore ha raddoppiato la propria potenza, passando da tempesta tropicale a uragano di categoria 4. Questo fenomeno di intensificazione rapida avviene quando i venti sostenuti aumentano di almeno 56 km/h in un solo giorno. Secondo gli esperti, le condizioni ambientali ideali — tra cui temperature elevate dell’oceano e un’atmosfera particolarmente umida — hanno favorito questa accelerazione. I cambiamenti climatici in atto stanno rendendo sempre più frequenti questi eventi estremi, soprattutto nell’area del Pacifico, dove fino a pochi anni fa erano più rari.

Effetti sulla costa messicana: venti, piogge e mareggiate

L’impatto di uragano Erik sulla costa sud-occidentale del Messico è stato immediato e violento. Oltre ai venti che hanno raggiunto i 230 km/h, il ciclone ha portato piogge torrenziali che hanno rapidamente saturato il terreno, aumentando il rischio di frane e alluvioni lampo. Le autorità locali hanno lanciato l’allerta in numerose comunità costiere, invitando residenti e turisti a mettersi al riparo. Le mareggiate e le onde anomale generate dalla tempesta hanno reso pericolose molte spiagge, con condizioni di surf e correnti di risacca potenzialmente letali per chiunque si trovasse in prossimità del mare.

Le zone più colpite e le misure di emergenza attivate

Le aree più esposte sono risultate essere lo stato di Oaxaca e la parte orientale dello stato di Guerrero. Le città costiere come Puerto Escondido e Acapulco hanno subito le conseguenze più gravi, con danni a infrastrutture, blackout elettrici e difficoltà nei collegamenti stradali. Le autorità messicane hanno disposto l’evacuazione preventiva di alcune zone vulnerabili e hanno attivato piani di emergenza per affrontare la gestione degli eventi meteorologici estremi. Le squadre di soccorso sono state mobilitate per rispondere alle richieste di aiuto e per monitorare la situazione in tempo reale.

Previsioni per le prossime ore e raccomandazioni

Secondo gli ultimi aggiornamenti, i residui dell’uragano Erik continueranno a rappresentare una minaccia per il Messico anche dopo il landfall. Le precipitazioni intense potrebbero causare allagamenti e smottamenti nelle zone interne, mentre le condizioni del mare resteranno proibitive per almeno altre 24-36 ore. Le autorità raccomandano massima prudenza, invitando la popolazione a seguire le indicazioni della protezione civile e ad evitare spostamenti non necessari nelle aree colpite.

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