Lista articoli su energia - Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Wed, 08 Feb 2023 12:49:44 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.3 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Lista articoli su energia - Icona Meteo 32 32 Rinnovabili, l’Italia fa passi in avanti: in Sicilia la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/rinnovabili-litalia-fa-passi-in-avanti-in-sicilia-la-piu-grande-fabbrica-di-pannelli-solari-deuropa/ Tue, 07 Feb 2023 13:02:01 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/rinnovabili-litalia-fa-passi-in-avanti-in-sicilia-la-piu-grande-fabbrica-di-pannelli-solari-deuropa/ rinnovabili italia catania etna valley pannelli solari 3sun gigafactoryIn Italia, nella “Etna Valley” della Sicilia avremo la più grande fabbrica europea di pannelli solari: un investimento per il futuro dell’energia che punta a competere con la Cina, Paese che ancora oggi ha il monopolio sulle rinnovabili. Passi in avanti sulle rinnovabili in Italia: la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa sarà in …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Rinnovabili, l’Italia fa passi in avanti: in Sicilia la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa)

]]>

In Italia, nella “Etna Valley” della Sicilia avremo la più grande fabbrica europea di pannelli solari: un investimento per il futuro dell’energia che punta a competere con la Cina, Paese che ancora oggi ha il monopolio sulle rinnovabili.

Passi in avanti sulle rinnovabili in Italia: la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa sarà in Sicilia

La fabbrica “3Sun gigafactory” di Enel, in ampliamento, quando verrà completata, nel 2024, riuscirà a produrre 3 Gw di pannelli solari l’anno, passando dai 200 Mw attuali. Non sarà aumentata solo la capacità produttiva, ma anche l’efficienza stessa dei pannelli, con l’obiettivo di renderli del 30% più prestazionali.

L’investimento è stimato in circa 600 milioni di euro, ed è stato possibile grazie al progetto TANGO (da iTaliAN Giga factOry), rientrato tra le 7 iniziative selezionate dalla Commissione Europea nell’ambito del primo bando dell’Innovation Fund dedicato ai grandi progetti, aggiudicandosi il finanziamento per un importo massimo di 118 milioni di euro.

Record delle rinnovabili in Europa: nel 2022 solare ed eolico hanno superato il gas per la prima volta

Oltre a questo finanziamento il progetto potrebbe godere di altri 80 milioni di euro dal bando per l’accesso ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza relativi a “Rinnovabili e batterie” con Contratto di Sviluppo gestito dall’attuale Ministero delle Imprese e Made in Italy.

Già dal prossimo anno, dunque, la Etna Valley potrebbe diventare il cuore del mercato europeo del solare, sfidando così il know-how della Cina. Insieme ai benefici di questo progetto c’è anche la creazione di tanti nuovi posti di lavoro nella provincia di Catania e non solo.

rinnovabili italia catania etna valley pannelli solari 3sun gigafactory
Crediti: 3Sun Gigafactory

Tra i benefici legati al progetto ci sono quelli occupazionali, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Sono previste infatti nuove assunzioni per 550 diplomati che andranno a ricoprire posizioni tecnico-operative, che andranno ad aggiungere ai 50 laureati assunti nel 2022 e ai 100 laureati per cui è già partito il processo di selezione.

La squadra potrebbe arrivare un domani a contare circa 900 persone, ma si prevede che il numero di posti di lavoro aumenti anche indirettamente nelle aziende a monte e a valle della 3Sun gigafactory, complessivamente con altri 1000 posti di lavoro entro il 2024.

“Le stime sulla crescita delle rinnovabili per i prossimi anni affermano chiaramente che per l’Italia e l’Europa è strategico investire per dare vita a una filiera produttiva interna, coniugando le esigenze di sicurezza e indipendenza energetica con quelle dell’economia, del lavoro e dell’ambiente”, ha detto l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace“Con 3Sun dimostriamo nei fatti che produrre in Italia, e quindi in Europa, pannelli fotovoltaici di ultima generazione in grado di competere sui mercati internazionali grazie a tecnologia innovativa è possibile. È da iniziative come questa che cresce il futuro dell’energia”.

“Il significato politico forte di questo investimento è la sua funzione di affrancamento del nostro Paese dall’estero, e segnatamente dalla Cina, anche sul fronte della produzione di impianti per l’energia rinnovabile”, ha commentato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin“Una indipendenza che passa per la qualità e per l’innovazione, per la capacità di produrre elementi migliori, più performanti, più durevoli, più facili da smaltire e da riciclare. Come in molti altri settori, l’Italia non vince perché produce molto e a buon mercato, ma perché produce il meglio nel mondo. E il meglio ha il mercato migliore. La produzione della Gigafactory incrocia inoltre gli impegni del Governo che punta a incrementare in maniera decisa l’installazione di rinnovabili e portarla ad almeno 8-10 GW annui, necessari per raggiungere i target di decarbonizzazione a cui l’Italia si è impegnata in sede europea e internazionale. Si tratta di una ricerca di avanguardia che rappresenta l’essenziale motore tecnologico per un Paese che ha deciso di essere l’hub energetico dell’Europa”.

Sicuramente si tratta di un progetto ambizioso e importante nel processo di transizione energetica europeo e italiano. Ma ad oggi, nonostante i passi in avanti fatti, l’Italia è ancora lontana dall’essere pienamente investita in ambito energetico e climatico. L’Italia raggiunge una quota effettiva di spesa per il clima solo del 13% a fronte del dichiarato 40% di fondi dedicati alla transizione energetica. Le misure del PNRR non sono sufficienti neanche per raggiungere i vecchi obiettivi climatici al 2030, fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) nel 2019. A confermarlo è il report di Comunicazione nazionale sulle emissioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica su dati ISPRA pubblicato alla fine del 2022.

Servono investimenti non solo nell’industria del solare, ma anche nell’eolico, nell’idrogeno, nel processo di efficientamento energetico di edifici ed imprese pubbliche e private, nei sistemi di accumulo (batterie), nella mobilità elettrica, nel riciclo dei materiali utili e nelle reti. Si tratta di una trasformazione vera e propria che deve essere fatta ad ogni livello.

Leggi anche:

Antartide, mai così poco ghiaccio marino da almeno 42 anni

Greenwashing protagonista all’Ariston? Il tema è già nella sigla del Fantasanremo

Devastanti incendi in Cile, regioni intere avvolte da fumo e fiamme

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Rinnovabili, l’Italia fa passi in avanti: in Sicilia la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa)

]]>
Italia, nel 2020 CALO RECORD di consumi ed EMISSIONI: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ Sat, 06 Mar 2021 07:29:16 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni. Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Italia, nel 2020 CALO RECORD di consumi ed EMISSIONI: i dati)

]]>

L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni.

Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le emissioni di CO2 hanno fatto registrare un calo del 12%: ora, sono inferiori del 40 per cento rispetto ai livelli del 2005.
Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi, ha sottolineato che un calo simile, nella domanda di energia, non si era mai registrato dai tempi della Seconda guerra mondiale (1943-1944): «per fare un paragone con dati più recenti – ha detto -, nell’ultima grande crisi economica, nel 2009, i consumi si sono ridotti ‘solo’ del 5,7%».
«Il 60% del calo dei consumi di energia primaria riguarda il petrolio – spiega Gracceva -, a causa della forte riduzione del traffico stradale e aereo; questo spiega perché il calo dei consumi di energia sia stato maggiore di quello del PIL (-8,9%), con conseguente riduzione dell’intensità energetica». E in Italia «le emissioni di CO2 – aggiunge -sono diminuite più dei consumi di energia (12% contro 10%), poiché il decremento ha riguardato soprattutto fonti fossili e, in particolare, quelle a maggiore intensità carbonica come petrolio e carbone».

Dall’Analisi emerge anche che solo il 30% della riduzione delle emissioni che abbiamo registrato in Italia è legato a fattori ‘virtuosi’ (come la riduzione dell’intensità energetica e il minor utilizzo di fonti fossili carbon intensive) e per il 70% è invece connesso alla contrazione del PIL.

emissioni italia
Crediti: ENEA

Dall’analisi emerge che c’è stato anche un forte aumento delle importazioni di tecnologie low carbon (+27%), per un valore di 2,2 miliardi di euro. Abbiamo importato soprattutto veicoli elettrici, ibridi e batterie, che sono arrivati a coprire il 56 per cento di questo segmento di import (nel 2019 era il 33 per cento).

Nell’insieme, il disavanzo commerciale per le tecnologie green (ovvero il valore con cui le importazioni di merci hanno superato quello delle esportazioni) è stato di 1,1 miliardi di euro, il 60% in più rispetto al 2019, a fronte di una riduzione del 14% dell’import totale di merci.
Nel fotovoltaico, invece, abbiamo raggiunto il pareggio commerciale; e anche le esportazioni di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) hanno fatto registrare un lieve aumento.

emissioni italia
Unsplash/CHUTTERSNAP

Sono positivi gli aggiornamenti relativi all’indice ISPRED, elaborato dall’ENEA per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, sicurezza e decarbonizzazione: l’Analisi trimestrale del sistema energetico evidenzia infatti che nel 2020 c’è stato un aumento estremamente significativo, del + 38%. Il passo avanti è dovuto principalmente al forte miglioramento dei prezzi e alla decarbonizzazione, sottolinea l’Agenzia, mentre risulta in leggero peggioramento la sicurezza energetica, a causa delle difficoltà nel settore elettrico e nella raffinazione che ha sofferto margini negativi e un forte calo dell’utilizzo degli impianti.  «Il settore elettrico – sottolinea Gracceva – si è trovato a dover gestire il forte incremento della generazione rinnovabile non programmabile, che ha raggiunto nuovi massimi storici (20% su base mensile a maggio, oltre il 70% su base oraria), con costi crescenti per la gestione in sicurezza del sistema. Inoltre è a livelli critici il margine di capacità installata necessario a coprire la domanda».

La forte diminuzione di petrolio (e del carbone) ha spinto al minimo storico dal 1961 la quota di fossili nel mix energetico (72% contro il 74% del 2019), mentre il gas si rafforza come prima fonte energetica in Italia (37,4%), anche se con consumi in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente. Stabili le rinnovabili (+1% quelle elettriche) e forte diminuzione delle importazioni nette di elettricità (-13%).

Il calo della richiesta di energia elettrica è stato più contenuto (5,3%), con una contrazione particolarmente marcata nel pieno del lockdown, quando tra marzo e aprile del 2020 la chiusura delle attività produttive resa necessaria dall’emergenza Covid ha ridotto i consumi elettrici industriali di circa il 30% su base annua.
«Con il progressivo allentamento delle misure la riduzione tendenziale si è progressivamente attenuata: dal -14% del II trimestre al -2,5% del III e al -0,4% del IV, con variazioni positive a novembre e dicembre», osserva Gracceva. Ne è conseguito un aumento dell’“elettrificazione” del sistema energetico, cioè della quota di consumi di energia coperti da elettricità, salita al 21%, nuovo massimo storico.

Sono calati i prezzi dell’energia elettrica, che sono diminuiti del 15 per cento per le imprese e di circa il 10 per cento per i consumatori domestici. Sul fronte gas, il prezzo per le imprese ha subito cali superiori al 20%, con valori vicini ai minimi decennali, soprattutto per le imprese più grandi. Tuttavia, a partire da fine estate si sono registrati aumenti che hanno comportato una rapida risalita del costo della bolletta nel IV trimestre 2020, sia per le utenze industriali che per quelle domestiche. «Elemento di rilievo dell’anno – sottolinea l’ENEA – è che si è ridotto il differenziale di prezzo di elettricità e gas che in Italia si paga in più rispetto al resto dell’Ue, sia all’ingrosso che nei consumi finali».

Grazie alla riduzione dei consumi energetici totali, la quota di rinnovabili (FER) sui consumi finali è pari al 20% circa (+2 punti percentuali rispetto al 2019), un dato che consente all’Italia di superare il target Ue del 17% al 2020. Si tratta di una notizia non del tutto positiva: «Se i consumi totali fossero rimasti sui livelli del 2019 – sottolinea Gracceva – la quota di FER si sarebbe fermata poco oltre il 18,1%, a conferma del fatto che la progressione verso il target stabilito nel PNIEC per il 2030 (30%) rimane lenta, e ancor più lontano risulta il nuovo target Ue». «Il 2020 ha infatti segnato un ulteriore rallentamento delle installazioni di nuova capacità elettrica rinnovabile – osserva il ricercatore -, ferme a circa un quarto di quanto sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi 2030».

Può interessarti anche:

L’eolico offshore in Europa: dall’isola artificiale in Danimarca alle prospettive in Italia

Edifici e rinnovabili: progettare l’efficienza energetica

L’alba di una nuova era rinnovabile: il tramonto del fossile

Gli ultimi aggiornamenti:

Con la “rinaturazione” si può combattere la crisi climatica ma anche quella economica: il report WWF

Cina, svelata la bozza del nuovo piano quinquennale: c’è anche l’obiettivo delle emissioni zero, ma non è ancora chiaro come Pechino intenda realizzarlo

Gran Bretagna: la strada per le emissioni zero entro il 2050 è in salita

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Italia, nel 2020 CALO RECORD di consumi ed EMISSIONI: i dati)

]]>