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FOTO e VIDEO – MALTEMPO, l’Adige mette in allerta Verona: la situazione

Ieri l'Adige è esondato a Egna, in provincia di Bolzano, costringendo all'evacuazione di circa 400 residenti. Disagi anche alla viabilità e milioni di danni alle coltivazioni

L’Adige è ancora in stato di allerta dopo l’abbondante e intenso maltempo di ieri. Il corso del fiume Adige preoccupa in Veneto, dove è allerta arancione per rischio idraulico. In allarme la città di Verona per il transito della piena dell’Adige. Nella notte in città, fino alle 6.30 di questa mattina, sono state disposte lungo gli argini le paratie. Il sindaco ha invitato i cittadini a stare lontano dagli argini.

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L’Adige è esondato a Egna: 400 residenti evacuati

Ieri situazione complicata in Alto Adige, dove il maltempo ha colpito con violenza portando all’esondazione di Adige e Isarco. L’Adige è esondato a Egna, in provincia di Bolzano, dove sono stati evacuati circa 400 residenti, oggi rientrati regolarmente nelle proprie abitazioni. Anche il comune di Chiusa è stato evacuato in seguito all’esondazione dell’Isarco.

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I danni del maltempo hanno causato disagi anche alla viabilità. Dopo l’esondazione dell’Adige, infatti, l’Autostrada del Brennero è rimasta a lungo chiusa in entrambe le direzioni tra Bolzano e San Michele all’Adige. In mattinata il tratto è stato riaperto. Rimangono invece chiuse la ferrovia e la statale del Brennero a nord di Bolzano.

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Coldiretti, il maltempo danneggia le coltivazioni: dalle mele ai kiwi

Da un primo monitoraggio della Coldiretti emerge che il maltempo in Trentino ha causato danni alle pregiatissime mele, con alberi abbattuti dal forte vento. Anche in Veneto le reti di protezione non hanno retto alla violenza della grandine, provocando danni ai pregiati kiwi. E ancora vigneti abbattuti, serre scoperchiate e intere coltivazioni sott’acqua.

Molte aziende – sottolinea la Coldiretti – hanno perso in pochi istanti il lavoro di un anno intero, ma si contano anche danni strutturali con impianti che non potranno più produrre per lungo tempo. Questi sono solo gli ultimi danni subiti dalle coltivazioni del Nord, messe a dura prova da un mese di agosto particolarmente turbolento.

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