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Uragano Erick in Messico: Acapulco riparte tra danni, timori e memoria di Otis

L’uragano Erick ha colpito la costa pacifica messicana come categoria 3, causando allagamenti e una vittima. Acapulco torna gradualmente alla normalità mentre proseguono i controlli e la conta dei danni.

L’arrivo dell’uragano Erick ha segnato giorni di apprensione per la popolazione della costa pacifica del Messico, in particolare per la città turistica di Acapulco. Dopo il landfall avvenuto tra Acapulco e Puerto Escondido, il ciclone ha portato piogge torrenziali, allagamenti e frane sulle aree montuose interne. Venerdì, a poche ore dalla dissipazione di Erick sulle montagne del Michoacan, la città ha iniziato a riprendere le attività: ristoranti, negozi e supermercati hanno gradualmente riaperto, mentre le autorità continuano a monitorare i fiumi in piena e a valutare i danni lasciati dalla tempesta.

Uragano Erick: cronaca di un landfall temuto sulla costa pacifica

L’uragano Erick ha raggiunto la costa meridionale messicana nelle prime ore di giovedì, classificato come categoria 3 sulla scala Saffir-Simpson. Le raffiche di vento hanno superato i 250 km/h, colpendo duramente lo stato di Oaxaca e generando onde alte fino a 10 metri. La tempesta ha portato precipitazioni eccezionali, con accumuli di oltre 250 mm in poche ore, provocando frane e allagamenti in diverse aree interne. Il cuore del ciclone si è spostato rapidamente verso nord-ovest, indebolendosi sulla terraferma ma lasciando dietro di sé una scia di danni e apprensione. Il mare agitato e la nuvolosità associata hanno continuato a interessare gli stati di Chiapas, Oaxaca e Guerrero anche dopo la dissipazione ufficiale del sistema.

Vittime e danni: il bilancio provvisorio di Erick

Nonostante la potenza del ciclone tropicale, il bilancio umano è rimasto contenuto: al momento si registra un solo decesso, quello di un bambino di un anno nella comunità di San Marcos, a sud-est di Acapulco. Secondo quanto riferito dalle autorità, la madre del piccolo ha tentato di attraversare un fiume ingrossato tenendolo in braccio, ma il bambino è scivolato ed è stato trascinato via dalla corrente. Le squadre di soccorso sono ancora impegnate nelle operazioni di sgombero delle strade e nella verifica delle condizioni dei villaggi interni, dove le frane rappresentano un rischio costante dopo le abbondanti piogge. Le autorità, tra cui la presidente Claudia Sheinbaum, hanno confermato l’intenzione di visitare le aree colpite per valutare di persona la situazione e coordinare gli aiuti necessari.

Acapulco riparte tra paure e ricordi dell’uragano Otis

La popolazione di Acapulco ha vissuto l’arrivo di Erick con particolare ansia, memore della devastazione causata dall’uragano Otis nell’ottobre 2023. In quell’occasione, un uragano di categoria 5 aveva colpito la città in modo improvviso e violento, causando almeno 52 vittime e danni ingenti alle strutture ricettive. Questa volta, la preparazione è stata maggiore e la città, che conta quasi un milione di abitanti, ha reagito con prontezza. Venerdì, turisti e residenti hanno potuto notare una graduale ripresa della normalità: i trasporti pubblici sono tornati operativi e le attività commerciali hanno riaperto, anche se la vigilanza resta alta per il rischio di frane e fiumi in piena.

Monitoraggio, prevenzione e memoria: la resilienza di una città costiera

Le autorità locali e il servizio meteorologico messicano continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, con particolare attenzione alle zone a rischio di allagamenti e smottamenti. L’esperienza recente di Otis ha reso la popolazione più consapevole e pronta a fronteggiare le emergenze legate agli uragani. Le operazioni di pulizia delle strade, la riapertura dei ristoranti e il ritorno dei turisti sono segnali di una comunità che vuole ripartire, pur restando vigile di fronte a nuovi possibili eventi estremi.

Focus: perché la costa pacifica messicana è vulnerabile agli uragani

La posizione geografica della costa pacifica del Messico rende questa regione particolarmente esposta ai cicloni tropicali. Le montagne che si affacciano sul mare favoriscono l’intensificazione delle piogge e la formazione di frane e alluvioni, soprattutto quando un uragano come Erick scarica enormi quantità d’acqua in poche ore. La memoria delle recenti catastrofi ha portato a rafforzare le misure di allerta meteo e la capacità di risposta delle autorità, ma la sfida resta quella di proteggere popolazione, infrastrutture e turismo in una delle aree più amate e vulnerabili del paese.

Per ulteriori dettagli sull’evoluzione dell’uragano Erick, si rimanda all’articolo di ieri.

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