Proseguiamo con la descrizione dei dodici Tipi di Circolazione atmosferica (TC) classificati sull’Europa Centro-meridionale da una SOM (Self Organizing Maps), o Mappa di Kohonen, una tipologia di rete neurale artificiale ad apprendimento non supervisionato.
Analizziamo il secondo TC della lista creata da SOM: lo abbiamo chiamato “Depressione Egeo”. In un anno, è presente mediamente nel 7,0% dei giorni (vedi istogramma). E’ relativamente frequente nella tarda primavera e durante l’estate, associato allo scorrimento sull’Europa centrale di perturbazioni in arrivo dal Nordatlantico che, lambendo l’Italia, provocano spesso lo sviluppo di fenomeni temporaleschi anche intensi, soprattutto al Nordest e sulle regioni del Medio Adriatico.
Le configurazioni dei campi termodinamici di questo tipo di circolazione mostrano caratteristiche sinottiche similari a quelle di TC1 – Maestrale. Verranno quindi di seguito evidenziati solo gli elementi che le distinguono.
Circolazione al livello del mare: pressione s.l.m.
Il centro dell’area di bassa pressione ha una posizione mediamente più orientale con minimo principale tra la Grecia e l’Egeo; il promontorio di alta pressione mostra una minore estensione verso le Isole Britanniche e il Mare del Nord; il gradiente di pressione è meno pronunciato (minore variazione orizzontale) nel settore delle Alpi orientali.
Circolazione in quota: geopotenziale a 700 hPa (circa 3000 metri s.l.m.) e 500 hPa (circa 5500 metri s.l.m.)
Intorno all’asse della saccatura di bassa pressione, sempre con direttrice nordest-sudovest che attraversa l’Italia, le correnti mostrano una curvatura meno pronunciata, sono “più lisce”; le correnti che seguono l’asse hanno una maggiore componente occidentale ossia sono di provenienza meno settentrionale. Il loro andamento è ancora favorevole al verificarsi di venti discendenti sotto vento ai Pirenei, al Massiccio Centrale e alle Alpi occidentali (Foehn al Nordovest) mentre diminuisce l’angolo di incidenza rispetto al comparto centro-orientale delle Alpi. Ne conseguono condizioni mediamente meno favorevoli all’innesco della Bora sull’alto Adriatico con episodi meno frequenti o meno intensi. Concordemente anche il cosiddetto “naso del Foehn” a 700 hPa tende a smussarsi sulle Alpi orientali.
Temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri s.l.m.)
Il nucleo principale dell’aria fredda che viene sospinta verso latitudini più basse ha una posizione più occidentale tra il nord della Germania e l’Olanda.
Si nota una configurazione leggermente più umida al Nordest, probabilmente collegata alla minor frequenza dei venti di caduta e del loro effetto asciugante, e leggermente più asciutta sul medio Adriatico, probabilmente ascrivibile a una minore frequenza e insistenza di correnti umide da nord-nordest che addossino nubi al versante adriatico dell’Appennino centrale.
In coincidenza di questo tipo di circolazione possibili fasi di maltempo con precipitazioni possono riguardare:
- Il settore alpino: principalmente quello centro-orientale e di confine. Coinvolgimento estivo delle Alpi occidentali e tra primavera ed estate delle Prealpi orientali per effetti di tipo convettivo.
- Il settore adriatico: principalmente l’alto Adriatico e con maggiore frequenza e intensità in primavera e in estate, specie sul Triveneto per innesco di fenomeni convettivi; fenomenologia meno frequente sul medio Adriatico (primavera-estate) e sul basso Adriatico (autunno).
- L’Appennino: soprattutto tra primavera ed estate quello centro-settentrionale, in primavera e autunno quello meridionale.
- Il resto del Sud peninsulare: principalmente tra l’autunno e la primavera.
- In forma più episodica il Nordovest (convezione estiva e di inizio autunno), il medio Tirreno (primavera, estate) e la Sicilia (autunno)
Le figure che seguono mostrano la distribuzione delle precipitazioni dall’estate 2017 alla primavera 2018 (dati CPC Unified Gauge-based Analysis of Global Daily Precipitation) e l’immagine del satellite Meteosat di una giornata con TC2 – Depressione Egeo (6 luglio 2018).
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