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Notti tropicali, caldo e salute: cosa succede quando la temperatura non va mai sotto i 20 °C

L'ondata di caldo si fa sentire anche in Italia, con notti tropicali che possono avere effetti diretti su benessere, salute ed ecosistemi

Durante le giornate più calde e afose, una delle poche consolazioni è l’attesa della sera, quando le temperature dovrebbero calare e permettere al corpo di recuperare. Ma non sempre succede. Quando anche di notte il termometro resta sopra i 20 °C si parla di notti tropicali, e il fenomeno è sempre più frequente in Italia, soprattutto al Sud e nei centri urbani.

Con l’ondata di caldo in corso in Italia, molte città stanno già vivendo notti tropicali e nei prossimi giorni si prevede un ulteriore aumento delle temperature. Controlla qui le previsioni meteo per il tuo comune!

Cosa sono le notti tropicali

Con “notte tropicale” si intende una notte in cui la temperatura minima, misurata al suolo, non scende mai sotto i 20 gradi centigradi. La soglia è significativa non solo dal punto di vista statistico-climatologico: è quella oltre la quale il corpo umano inizia a fare fatica a raffreddarsi, specie se l’umidità è alta.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha classificato l’Italia al terzo posto in Europa per numero di notti tropicali annuali nel trentennio 1981–2010, con una media di 41,6 notti all’anno, dietro Grecia e Cipro. Un dato in aumento soprattutto nelle città, dove l’effetto “isola di calore” amplifica il problema.

notti tropicali

Un rischio per la salute, soprattutto dei più fragili

Dormire bene è fondamentale per la salute, e le notti tropicali lo rendono difficile, se non impossibile. Il caldo notturno compromette la qualità e la durata del sonno: serve un raffreddamento delle estremità per prendere sonno, ma con l’aria calda e umida questo meccanismo fisiologico fatica a innescarsi. Il risultato è irritabilità, insonnia, disidratazione e sonnolenza diurna, che riducono concentrazione e lucidità.

Le persone più esposte e più a rischio sono anziani, persone con patologie croniche, chi vive da solo o in ambienti non climatizzati. Il caldo ostacola la regolazione termica, e nei soggetti più vulnerabili può causare cali di pressione, confusione mentale e anche cadute notturne. Uno studio condotto a Barcellona nel 2017 ha mostrato un aumento della mortalità per cause naturali quando le temperature notturne superano i 23 °C.

Ma anche chi è in buona salute può risentirne: la deprivazione di sonno compromette la capacità di attenzione sostenuta, necessaria anche per attività quotidiane come guidare o lavorare al computer. E il recupero non è immediato: gli effetti di una notte insonne si trascinano anche nei giorni successivi.

L’effetto a catena su clima, ambiente e consumi

Le notti tropicali sono uno dei segnali più chiari del cambiamento climatico in atto. Il riscaldamento globale non solo alza la temperatura media, ma rende anche più frequenti gli eventi estremi, comprese le ondate di calore persistenti. In Italia, la combinazione tra l’aumento delle temperature atmosferiche e il riscaldamento del Mar Mediterraneo gioca un ruolo chiave. Le acque più calde trattengono e rilasciano calore più lentamente, contribuendo a mantenere alte le temperature anche di notte, soprattutto nelle zone costiere.

Le conseguenze non si limitano al benessere individuale: più condizionatori accesi significa più consumo di energia, che a sua volta può aumentare le emissioni se l’elettricità proviene da fonti fossili. Senza contare gli effetti sugli ecosistemi e sulla diffusione di insetti portatori di malattie, come alcune specie di zanzare che prosperano in ambienti più caldi e umidi.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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