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MEDICANE in formazione: ALLUVIONI, raffiche da URAGANO e onde di 5-6 metri. I PERICOLI

Appare sempre più probabile che il vortice ciclonico che da giorni insidia la Sicilia e l’estremo Sud dell’Italia si trasformi in un Medicane.

Il termine Medicane sta per Mediterranean Hurricane e indica un cosiddetto uragano mediterraneo, un fenomeno molto raro per cui un ciclone che si forma sul Mediterraneo assume delle caratteristiche simili a quelle di un ciclone tropicale, (è infatti detto anche TLC, Tropical Like Cyclone), con un “occhio” al centro della circolazione, forti piogge e venti eccezionalmente intensi.

Le previsioni non sono ancora sicure?

Come ci spiega il meteorologo Rino Cutuli, la formazione di un Medicane è «una delle evoluzioni meteorologiche più complesse da descrivere da parte dei modelli fisico-matematici i quali, ormai a pochissime ore dall’evento, restano ancora parecchio discordanti tra di loro: anche le minime oscillazioni nella simulazione di questo fenomeno così piccolo, ma molto pericoloso, possono portare ad effetti ben diversi in termini di intensità e di aree geografiche coinvolte. Come si suol dire, i dettagli fanno la differenza».

L’allerta però è massima, con grande preoccupazione per le nostre regioni dell’estremo Sud: «le prossime 36-48 ore saranno molto difficili – avverte Cutuli – in particolare ci preoccupa la fascia temporale compresa tra la mezzanotte di giovedì e la mezzanotte di venerdì, quando il centro del ciclone risalirà verso nordovest rinvigorendosi, fino a portarsi poco distante dalla costa ionica siciliana nella tarda mattinata di venerdì, risalire in serata fino allo Stretto di Messina e le Isole Eolie, per poi dirigersi nuovamente verso il mar Ionio e indebolirsi progressivamente nel corso della giornata di sabato».

«A causa della grande instabilità del vortice – sottolinea il meteorologo – anche a poche ore dagli eventi descritti la traiettoria resta affetta da significativi margini di errore».

Quali sono i pericoli maggiori legati al Medicane?

«Innanzitutto le precipitazioni», avverte Rino Cutuli:
Dopo la pausa di queste ore, è attesa una ripresa e una intensificazione dei fenomeni a partire dalla Sicilia orientale nel corso della prossima notte, con il rischio di piogge torrenziali, intensi nubifragi e possibili nuove alluvioni. Pesantemente coinvolte le province di Siracusa, Catania, Messina (sia lato ionico che tirrenico), ma con una estensione delle precipitazioni anche verso ovest, dunque in parte anche verso l’Ennese e il Palermitano tra la sera di venerdì e le prime ore di sabato. Per la Calabria lo stesso rischio riguarderà il settore ionico e quello meridionale, in particolare il Reggino. Difficile fare una stima attendibile, ma non possiamo escludere quantitativi di pioggia anche superiori ai 150 mm nell’arco delle 24 ore.

A suscitare preoccupazione anche il vento:

Le raffiche saranno estremamente forti intorno all’occhio del ciclone, tra il settore est del Canale di Sicilia e lo Ionio: potranno sfiorare i 110-120 km orari, dunque un’intensità tipica a quella dei venti di un uragano.
Raffiche di tempesta sferzeranno l’area tra il sud della Calabria, il settore ionico della regione e la Sicilia orientale, dove si potranno sfiorare i 90-100 Km orari.

Ne conseguirà un’ulteriore intensificazione del moto ondoso: il mare sarà fino a molto agitato o grosso intorno al centro della profonda depressione, con onde che potranno addirittura superare i 5-6 metri di altezza. Ma anche lungo la costa ionica meridionale, tra Calabria e Sicilia, il mare diverrà localmente agitato e non si possono escludere delle mareggiate.

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