Usa: l’ondata di caldo estremo sta aggravando la siccità
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Un’ondata di caldo estremo è in atto diverse zone degli Stati Uniti. A Phoenix in Arizona per 5 giorni di fila si sono toccati i 42 gradi. Il caldo estremamente intenso sta colpendo anche la California e il Messico dove ieri si sono toccati addirittura 51.4 gradi. Questo caldo così estremo e prolungato sta esarcebando la gravissima siccità in corso su buona parte dei settori occidentali degli Usa.
Il cambiamento climatico sta giocando un ruolo chiave in questa crisi: la siccità e il caldo estremo stanno alimentando gli incendi. La riduzione del manto nevoso e la mancanza di precipitazioni degne di nota stanno facendo aumentare la domanda di acqua per milioni di persone.
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Oltre alle restrizioni idriche obbligatorie già in vigore, in alcuni Stati si profilano tagli ancora più severi a causa della siccità, mentre i livelli dell’acqua del fiume Colorado sono crollati.
Secondo il Drought Monitor statunitense, più del 25% del territorio degli Stati occidentali si trova in una situazione di siccità eccezionale, la categoria più grave utilizzata dagli esperti in merito alla carenza di acqua.
Purtroppo siccità e caldo intenso si alimentano a vicenda. Le ondate di calore a causa dei cambiamenti climatici stanno diventando sempre più precoci, intense e durature.
Incredible yet sad before and after sliders of imagery taken via satellite of the southwestern US drought https://t.co/s1hsAaXGqT
— Jackson Dill (@Jackson_Dill) June 18, 2021
Nell’ultimo anno questa vasta porzione degli Stati Uniti ha registrato piogge e nevicate estremamente scarse, aggravate da temperature molto elevate.
Con l’accelerazione del cambiamento climatico e l’aumento delle temperature invernali, le nevicate diminuiranno. Il manto nevoso d’alta quota funge da riserva naturale che allevia la siccità, immagazzinando acqua durante i mesi invernali e rilasciandola lentamente durante la stagione primaverile di scioglimento.
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