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Uragano Melissa: bilancio drammatico nei Caraibi, oltre 50 morti

L’uragano Melissa, tra i più potenti mai registrati nei Caraibi, si è ormai dissipato, lasciando dietro di sé una scia di devastazione che ha colpito Giamaica, Haiti, Cuba e altre isole dell’area. Secondo le stime più recenti, le vittime sono almeno 50, ma il bilancio è destinato a salire. I danni economici superano i 52 miliardi di dollari, con centinaia di migliaia di persone sfollate o senza casa.

Una tempesta storica

Melissa ha raggiunto la categoria 5 al momento dell’impatto con la Giamaica, con venti oltre i 250 km/h, diventando la tempesta più intensa che abbia colpito direttamente l’isola dal 1988. In molte aree, i venti e le piogge torrenziali si sono protratti per più di 48 ore, amplificando gli effetti distruttivi.

Il governo giamaicano stima che più del 60% del Paese sia rimasto senza elettricità, mentre circa il 77% della popolazione risulta ancora senza luce secondo i dati aggiornati della Croce Rossa Internazionale (IFRC). Oltre 6.000 persone si trovano nei rifugi di emergenza, molte delle quali hanno perso la casa o il lavoro.

La Croce Rossa giamaicana ha mobilitato 400 volontari, impegnati nella distribuzione di coperte, kit per l’igiene, utensili da cucina, taniche per l’acqua e teloni di emergenza. Dall’hub logistico dell’IFRC a Panama sono partiti ulteriori aiuti con kit di pulizia, coperte e forniture sanitarie.

Il segretario generale dell’IFRC, Jagan Chapagain, ha dichiarato che la situazione è «oltre il catastrofico»: le squadre sul campo segnalano una massiccia necessità di alloggi temporanei, acqua potabile, assistenza sanitaria e sostegno psicologico.

Haiti tra inondazioni e paura del colera

Ad Haiti, nonostante il passaggio del cuore della tempesta sia avvenuto più a ovest, le piogge torrenziali hanno provocato gravi alluvioni. Si contano almeno 31 vittime e 21 dispersi, con oltre 15.000 persone ospitate nei rifugi di emergenza.

I volontari della Croce Rossa haitiana e della Protezione Civile hanno evacuato interi villaggi, come quello di Anse-à-Veau, nella regione di Nippes, dove i fiumi in piena hanno travolto case e campi. Il Centro operativo di emergenza della Croce Rossa a Jérémie è attivo per coordinare i soccorsi con le autorità locali, in un contesto già reso critico dal rischio di nuove epidemie di colera.

Cuba: un milione di case danneggiate, ma nessuna vittima

In Cuba orientale, Melissa è arrivato come uragano di categoria 3, portando piogge superiori a 380 millimetri in poche ore. Il fiume Cauto ha esondato, sommergendo interi quartieri. Le evacuazioni preventive hanno salvato molte vite: oltre 735.000 persone erano state fatte allontanare prima dell’impatto. Si stima che più di un milione di abitazioni siano danneggiate o distrutte.

Clima e uragani sempre più estremi

Secondo un’analisi dell’Imperial College di Londra, il cambiamento climatico ha reso l’uragano Melissa quattro volte più probabile e molto più intenso. L’aumento della temperatura degli oceani alimenta infatti cicloni tropicali più violenti e più lenti, capaci di scaricare enormi quantità di pioggia su aree ristrette.

Per molti governi caraibici, Melissa rappresenta l’ennesima prova dell’urgenza di un sostegno internazionale concreto in materia di finanza climatica, prevenzione e resilienza.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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