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PETROLIO IN MARE dopo lo tsunami: disastro ambientale in Perù, è STRAGE di ANIMALI

Uno sversamento di petrolio in Perù ha provocato un disastro ambientale, contaminando anche due aree protette.

L’incidente è stato provocato da uno tsunami, a sua volta generato dalla potentissima eruzione vulcanica che sabato ha scosso l’arcipelago di Tonga.

L’eruzione a Tonga potrebbe danneggiare l’ambiente per anni: il punto della situazione

Lo tsunami che ha colpito il Perù è arrivato mentre una nave italiana, la Mare Doricum, era attraccata al terminale della raffineria di La Pampilla, nella zona del porto di Lima, impegnata nelle operazioni di scarico del petrolio. L’onda anomala ha fatto piegare la nave, una petroliera della società Fratelli d’Amico Armatori S.p.A., e l’urto ha fatto spezzare i tubi di scarico e almeno 6 mila barili di greggio sono finiti in mare.

Secondo quanto riferisce il Servizio Nazionale Aree Naturali del Perù, il petrolio ha raggiunto la riserva di Ancón e parte della riserva di Punta Guaneras provocando «danni irreparabili» in zone di grande importanza per la conservazione di diverse popolazioni di uccelli e per la protezione della biodiversità.

«È il peggior disastro ecologico che sia avvenuto a Lima negli ultimi tempi e ha causato gravi danni a centinaia di famiglie di pescatori», ha commentato il Ministero degli Esteri, sottolineando che lo sversamento di petrolio «ha messo in pericolo la flora e la fauna in due aree naturali protette di oltre 18.000 km quadrati».

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