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LEGGE SUL CLIMA, cosa cambia in EUROPA

Dopo un dialogo che ha impegnato a lungo i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo, questa settimana è stato raggiunto un accordo sulla Legge sul Clima, uno degli elementi fondamentali del Green Deal, proprio alla vigilia del Leaders Climate Summit organizzato dagli Stati Uniti.

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Gli Stati Uniti hanno annunciato il proprio obiettivo per la riduzione delle emissioni

Legge sul clima, i punti chiave: la riduzione delle emissioni

Con l’accordo Bruxelles ha inserito gli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni in una legge: l’Europa punta alla neutralità climatica entro il 2050 e a ridurre le emissioni nette almeno del 55 per cento entro il 2030, rispetto ai valori del 1990.

Il ministro portoghese dell’Ambiente e dell’Azione per il Clima Joao Pedro Matos Fernandes, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell’Ue, ha commentato la legge definendola come «la “legge delle leggi” che fissa il quadro della legislazione dell’UE in materia di clima per i prossimi 30 anni».
«L’UE è fortemente impegnata a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 – ha assicurato – e oggi possiamo essere fieri di aver fissato un obiettivo climatico ambizioso che può ottenere il sostegno di tutti. Con questo accordo inviamo un segnale forte al mondo».

Inferiore l’entusiasmo degli attivisti, che chiedevano di puntare a una riduzione di almeno il 60 per cento delle emissioni entro il 2055.

La rete di Climate Action Network Europe ha pubblicato una nota in cui si legge che i legislatori dell’UE non hanno sfruttato l’opportunità dei negoziati sulla legge sul clima per aumentare l’ambizione dell’Europa in materia di clima superando la soglia già concordata del 55 per cento.
«I decisori europei hanno perso un’opportunità storica per affrontare adeguatamente la crisi climatica», denuncia il direttore di CAN Europe.

Un elemento da non sottovalutare della Legge sul Clima è anche la priorità riconosciuta alla riduzione delle emissioni rispetto agli assorbimenti.
Per garantire che si compiano sforzi volti a ridurre e prevenire le emissioni, i decisori europei hanno introdotto un limite di 225 milioni di tonnellate di CO² equivalente al contributo degli assorbimenti all’obiettivo netto. Hanno inoltre convenuto che l’Unione punterà ad aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030.

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Gli altri elementi importanti

Tra i punti più importanti della Legge sul Clima c’è anche l’introduzione di un organo consultivo composto da 15 esperti scientifici di cittadinanza diversa: saranno al massimo 2 per ogni Stato membro, con un mandato di 4 anni. Il comitato scientifico indipendente avrà il compito di «fornire consulenza scientifica e riferire in merito alle misure dell’UE, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas a effetto serra e alla loro coerenza con la legge europea sul clima e gli impegni internazionali dell’UE nel quadro dell’accordo di Parigi».

Il Consiglio Europeo ha sottolineato che in futuro la Commissione europea potrebbe proporre un obiettivo climatico intermedio per il 2040, «al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi».

È attesa anche la pubblicazione di un bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, che farà il punto sul volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’Accordo di Parigi.

Legge sul clima, i prossimi passi

Prima che la legge sul clima sia adottata formalmente dall’Unione Europea, l’accordo politico provvisorio dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento.

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