Le tempeste invernali aggravano la crisi umanitaria a Gaza
La tempesta invernale Byron ha colpito la Striscia di Gaza con piogge torrenziali, tende allagate e crolli di edifici, causando morti, ipotermia e nuovi gravi rischi sanitari legati alla contaminazione dell’acqua.
La tempesta Byron, una violenta tempesta invernale che ha attraversato il Mediterraneo orientale, ha investito la Striscia di Gaza con piogge battenti, vento forte e un crollo delle temperature, trasformando i campi di sfollati in veri e propri bacini fangosi. In poche ore, l’acqua ha invaso le tende, molte delle quali sono state trascinate via o gravemente danneggiate, mentre interi edifici già compromessi dai bombardamenti sono crollati, provocando vittime e feriti. Il maltempo è arrivato in un contesto di estrema vulnerabilità, colpendo oltre un milione di persone costrette a vivere in rifugi di fortuna, senza adeguata protezione dal freddo e dalle inondazioni.
Tempesta Byron su Gaza: piogge torrenziali e tende allagate
La tempesta Byron su Gaza ha portato piogge torrenziali per diversi giorni consecutivi, con rovesci intensi che hanno allagato rapidamente le aree costiere e le zone più basse della Striscia di Gaza. Le autorità locali di protezione civile hanno segnalato che oltre il 90% delle tende utilizzate nei campi di sfollati è stato invaso dall’acqua, con livelli che in alcuni punti hanno superato il metro. In molte tendopoli, il terreno, già saturo e disseminato di macerie, non è stato in grado di drenare le precipitazioni, trasformando i percorsi interni in canali di fango. Migliaia di famiglie hanno dovuto spostarsi ripetutamente all’interno degli stessi campi, cercando riparo sotto teli di plastica o strutture improvvisate, mentre la tempesta invernale su Gaza continuava a insistere con vento e pioggia.
Vittime, ipotermia e crolli di edifici durante la tempesta
Nel corso di questa ondata di maltempo a Gaza, almeno quattordici persone hanno perso la vita in poche ore, secondo quanto riportato dai servizi di emergenza locali. Tra le vittime ci sono tre bambini, morti per ipotermia all’interno delle tende gelide, dove le coperture non sono riuscite a proteggere dalla combinazione di acqua e vento. Altri civili sono stati trovati senza vita sotto le macerie di edifici crollati: strutture già lesionate dai bombardamenti hanno ceduto sotto il peso dell’acqua e dell’erosione, in particolare nelle aree di Gaza City e nel nord dell’enclave. Le alluvioni a Gaza, alimentate dalla tempesta Byron, hanno trasformato i rifugi in trappole, mentre squadre di soccorritori hanno cercato di raggiungere le zone più colpite con mezzi limitati e strade trasformate in fiumi di fango.
Testimonianze dai campi di sfollati sotto la pioggia
Le testimonianze raccolte tra gli sfollati raccontano la drammaticità delle condizioni meteorologiche estreme vissute a Gaza. Una donna, costretta a vivere in tenda con la propria famiglia, ha descritto l’arrivo improvviso di un’ondata d’acqua che ha trasformato il pavimento del rifugio in una piscina, con l’acqua che entrava da ogni lato. In poche ore, materassi, coperte e beni essenziali sono diventati fradici e inutilizzabili, mentre la pioggia non dava tregua. Un’altra madre ha raccontato di non aver dormito per tre notti consecutive, spostandosi continuamente all’interno della tenda per evitare i punti in cui il tetto di plastica cedeva sotto il peso dell’acqua. La paura principale, oltre al freddo, è stata quella di vedere il proprio rifugio collassare o essere completamente sommerso dalle piogge intense.
Acqua contaminata, fognature distrutte e rischi sanitari
Uno degli aspetti più preoccupanti delle tempeste invernali su Gaza è il crescente rischio di contaminazione dell’acqua. Le infrastrutture idriche e fognarie della Striscia di Gaza, già pesantemente danneggiate, non sono in grado di gestire grandi volumi di pioggia: l’acqua piovana si mescola con le acque reflue non trattate, creando vaste pozze di liquami a ridosso delle tendopoli. Gli sfollati sono costretti a muoversi tra fango e residui fognari, aumentando il rischio di epidemie e di malattie trasmesse dall’acqua, come infezioni gastrointestinali e patologie cutanee. Senza un adeguato sistema di drenaggio urbano e con la rete di servizi igienici al collasso, ogni nuova ondata di maltempo amplifica anche l’emergenza sanitaria, in particolare per bambini, anziani e persone con malattie croniche.
Gaza e le tempeste invernali nel contesto del clima mediterraneo
Le tempeste invernali nel Mediterraneo, come la tempesta Byron, sono sistemi di bassa pressione che possono generare forti piogge, mareggiate e raffiche di vento violente lungo le coste di Grecia, Cipro, Israele e Palestina. In condizioni normali, questi eventi rientrano nella variabilità del clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ma talvolta perturbati da fasi cicloniche intense. Nella Striscia di Gaza, però, la combinazione tra crisi umanitaria, infrastrutture distrutte e densità abitativa estrema rende ogni evento meteorologico estremo potenzialmente catastrofico. Quando una tempesta invernale su Gaza porta piogge eccezionali, il sistema urbano non riesce ad assorbirle, trasformando strade e campi profughi in scenari di alluvioni e crolli, con conseguenze sproporzionate rispetto a territori più attrezzati.
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