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Inverno 22-23, il secondo più caldo dal 1980 per l’Europa

Con il mese di febbraio 2023 si è chiuso il secondo inverno più caldo della serie storica per l’Europa. Secondo l’analisi realizzata da Copernicus il mese di febbraio 2023 è stato il quinto più caldo a livello globale, e in Europa le anomalie sono state evidenti soprattutto nei settori settentrionali del Continente, specie tra Norvegia, Svezia e le Svalbard.

Febbraio 2023 chiude un Inverno estremamente mite in Europa

Nell’arco di febbraio le temperature sono rimaste sopra la norma (calcolata nel periodo 1991-2020) in gran parte d’Europa. Le anomalie più alte si sono registrate nei settori settentrionali. Il Regno Unito ha vissuto il quinto febbraio più caldo dal 1884. Più fresco, invece, è stato il mese di febbraio tra Spagna e Portogallo, e in Turchia e settori del Caucaso.

Allargando lo sguardo al resto del Mondo, il mese di febbraio è stato più caldo del normale anche in gran parte dell’area Euroasiatica, in Pakistan e India che, tra l’altro ha chiuso un febbraio record per il caldo dal 1901. Febbraio è stato più caldo anche nel Nord Africa e in Sud America. In settori del Canada, nel nord-est della Russia, nel Sud America più settentrionale e in settori dell’Africa, invece il clima del mese di febbraio si è rivelato essere più freddo del normale. Contrasti evidenti si sono verificati anche all’interno degli Stati Uniti e dell’Australia.

Complessivamente febbraio 2023 è stato di 0,29 gradi più caldo del periodo 1991-2020, il quinto più mite della serie e di 0,40°C più “fresco” del febbraio record del 2016. Per l’Europa l’anomalia è di 1,22°C e non rientra nella top 10 dei mesi di febbraio più caldi per il continente europeo.

Anomalia sul Nord Italia

Nelle mappe si può notare una forte anomalia tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Il servizio Copernicus spiega che si tratta di una sovrastima delle rianalisi di ERA5. Un’indagine interna ha rilevato che il problema è (in parte) correlato a una mancata corrispondenza tra l’elevazione effettiva delle osservazioni della temperatura superficiale e l’orografia del modello, che fa sì che le osservazioni aumentino artificialmente la temperatura del modello. Questa discrepanza porta anche a una copertura nevosa sottostimata sull’area interessata che amplifica ulteriormente il riscaldamento nel modello. Il problema è probabilmente aggravato quest’anno dalle scarse condizioni di neve sulle Alpi. Secondo gli scienziati comunque il problema è molto localizzato e quindi non invalida le anomalie e le classifiche di temperatura europee.

Inverno molto caldo per l’Europa

Il trimestre invernale di dicembre-gennaio-febbraio è stato decisamente più caldo del normale in Europa. Le anomalie sono state più pronunciate nei settori nord-orientali del continente, salvo alcuni settori tra Norvegia e Svezia, e della Russia europea, dove le temperature sono state complessivamente più basse della norma.

Solo l’inverno del 2020 è stato più caldo di così: durante la stagione invernale europea le temperature sono state di 1,44 gradi superiori alla norma. L’inverno 2022-2023 si inserisce quindi al secondo posto degli inverni più caldi, a pari merito (con una differenza di appena 0,03°C) con quelli del 2016 e 2007. L’inverno 2019-20, invece, è stato addirittura 1,4 gradi più caldo di quello appena concluso.

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