Inondazioni in Marocco dopo la tempesta Emilia: danni gravi tra Tetouan e il nord
Le recenti inondazioni in Marocco, innescate dalla tempesta Emilia dopo il suo passaggio sulle Isole Canarie, hanno provocato gravi danni, allagamenti estesi e pesanti disagi tra Tetouan e le città del nord.
Le forti piogge associate alla tempesta Emilia hanno colpito duramente il nord del Marocco, trasformando in poche ore strade e quartieri in fiumi di fango. Le inondazioni in Marocco hanno interessato in particolare l’area di Tetouan, Castillejos (Fnideq) e la zona costiera di Rincon Martil, causando danni a case, attività commerciali e infrastrutture viarie. Prima di raggiungere la costa marocchina, lo stesso sistema depressionario aveva investito le Isole Canarie, dove il vento molto forte e le mareggiate violente hanno messo in difficoltà porti, collegamenti marittimi e tratti costieri esposti.
Origine della tempesta Emilia tra Atlantico e Isole Canarie
La borrasca Emilia si è formata sull’oceano Atlantico e, seguendo una traiettoria da ovest verso est, ha raggiunto dapprima l’arcipelago delle Isole Canarie, per poi spostarsi verso le coste del Marocco settentrionale. In fase canaria la tempesta Emilia è stata associata a un marcato calo della pressione atmosferica, a un intenso flusso di umidità e a un contrasto netto tra aria più fredda in quota e masse d’aria subtropicali nei bassi strati. Questo mix ha favorito la formazione di estese bande di precipitazioni, con rovesci, temporali e raffiche di vento tempestose.
Sulle Isole Canarie il fronte perturbato ha portato vento molto forte, con raffiche burrascose che hanno interessato in particolare le aree costiere e i rilievi interni, oltre a mareggiate violente che hanno flagellato le coste esposte al quadrante occidentale. Le onde, spinte da un intenso moto ondoso atlantico, hanno reso difficoltose o temporaneamente impossibili diverse rotte marittime locali, con disagi per il traffico passeggeri e merci. Solo dopo aver superato l’arcipelago, la borrasca Emilia ha iniziato a concentrare i propri effetti sulla fascia mediterranea del nord Africa.
Le inondazioni in Marocco tra Tetouan, Castillejos e Rincon
Una volta raggiunto il continente africano, la tempesta Emilia ha interagito con il rilievo del Rif marocchino, intensificando le precipitazioni sul nord del Paese. Le inondazioni in Marocco sono state favorite da piogge torrenziali cadute in poche ore su bacini idrografici di dimensioni ridotte, con torrenti e oued rapidamente ingrossati. A Tetouan numerosi quartieri sono finiti sott’acqua: le strade si sono trasformate in canali, molte auto sono state sommerse o trascinate dalla corrente e i residenti hanno segnalato infiltrazioni e allagamenti in scantinati, garage e piani terra di abitazioni e negozi.
Nella zona di Castillejos, adiacente al confine con l’enclave di Ceuta, le precipitazioni legate alla borrasca Emilia hanno provocato esondazioni improvvise di corsi d’acqua minori, con forti disagi per la viabilità e la chiusura di alcuni collegamenti locali. Anche lungo la costa tra Rincon Martil e la baia di Tetouan si sono registrati allagamenti di strade litoranee, parcheggi e aree urbane a bassa quota, dove il sistema di drenaggio non è riuscito a smaltire il volume d’acqua caduto in un intervallo di tempo molto ristretto.
Danni a infrastrutture, trasporti e attività quotidiane
Le piogge torrenziali e le conseguenti inondazioni in Marocco hanno messo in ginocchio, almeno temporaneamente, diversi settori della vita quotidiana nel nord del Paese. In vari tratti è risultata interrotta la circolazione stradale a causa di smottamenti, accumuli di fango e detriti o crollo di piccoli ponti e muretti di contenimento. La rete dei trasporti regionali ha subito rallentamenti e deviazioni, con autobus costretti a cambiare percorso e automobilisti bloccati per ore in lunghe code nelle principali arterie di accesso a Tetouan.
Le autorità locali e la protezione civile marocchina sono intervenute con squadre di soccorso per mettere in sicurezza le zone più colpite, aiutare gli automobilisti in panne e monitorare i corsi d’acqua più a rischio. In alcune aree urbane interessate dalle alluvioni nel nord del Marocco si sono registrati blackout temporanei e problemi alle reti di distribuzione dell’acqua potabile, a causa di guasti alle infrastrutture elettriche e idriche. Negozi, piccole attività turistiche e strutture ricettive lungo la costa hanno dovuto fare i conti con locali allagati, merce danneggiata e la necessità di rapidi interventi di pulizia e ripristino.
Un evento estremo che rilancia il tema del rischio idrogeologico
Le recenti inondazioni in Marocco mostrano ancora una volta la vulnerabilità di molte aree urbane e periurbane del Paese davanti a episodi di maltempo estremo. La combinazione tra piogge intense concentrate in poche ore, espansione urbanistica rapida e sistemi di drenaggio non sempre adeguati accresce il rischio idrogeologico e la probabilità di nuovi allagamenti in caso di ondate perturbate simili alla tempesta Emilia. Nelle regioni settentrionali, come il Marocco settentrionale compreso tra Tetouan e la costa mediterranea, la presenza di rilievi vicini al mare favorisce inoltre una risposta molto rapida dei bacini fluviali alle precipitazioni più intense.
La sequenza che ha visto prima le mareggiate violente e il vento forte sulle Isole Canarie, poi le inondazioni in Marocco, sottolinea come le perturbazioni atlantiche che transitano sul settore occidentale del Mediterraneo possano avere effetti a catena su territori diversi ma tra loro collegati dallo stesso contesto meteo-climatico.
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