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Impennata delle rinnovabili: stanno crescendo oltre ogni previsione, anche in risposta alla crisi energetica

Le rinnovabili hanno registrato una crescita sorprendente, superiore a ogni più rosea aspettativa. La bella notizia arriva dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, che ora prevede che con questo nuovo slancio entro i prossimi 5 anni il mondo produrrà una quantità di energia pulita pari a quella che è stata generata negli ultimi due decenni.

«L’attuale crisi energetica può rappresentare una svolta storica verso un sistema energetico più pulito e sicuro», ha commentato il direttore esecutivo dell’Agenzia, Faith Birol.

Una speranza anche per il clima

Le fonti innovabili appaiono ora destinate a diventare le principali fonti di energia elettrica, con una crescita della capacità totale a livello mondiale destinata a quasi raddoppiare nei prossimi cinque anni. Supereranno quindi il carbone, afferma l’Agenzia, contribuendo a mantenere viva la possibilità di contrastare la crisi climatica limitando l’aumento della temperatura media globale a 1.5°C rispetto all’era preindustriale.

Il rapporto sulle rinnovabili

I dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sono stati resi pubblici martedì 6 dicembre con il rapporto Renewables 2022. Secondo gli esperti, il boom delle rinnovabili è dovuto in buona parte alla crisi dell’energia e alle preoccupazioni generate dall’invasione russa dell’Ucraina: l’impennata dei prezzi dei combustibili fossili e la necessità di sicurezza energetica hanno spinto i paesi a cercare di produrre “in casa” la propria energia.

Il rapporto analizza le politiche che sono state introdotte per rispondere alla crisi e delinea lo scenario che al momento appare come più probabile per i prossimi 5 anni. La crescita delle rinnovabili è stata superiore del 30 per cento rispetto a quanto si era previsto solo un anno fa, e di questo passo riusciranno a superare il carbone entro l’inizio del 2025, classificandosi come principale fonte di elettricità globale. Nei prossimi 5 anno, poi, potrebbero arrivare a rappresentare oltre il 90% dell’espansione globale dell’elettricità.

Il boom delle rinnovabili è stato decisamente sensibile in Europa, dove gli effetti della guerra in Ucraina su prezzi e sicurezza energetica si sono fatti sentire duramente. Governi e imprese stanno cercando di sostituire rapidamente il gas russo con delle alternative, e per fortuna oltre a cercare nuovi fornitori di gas si guarda anche all’energia pulita. Secondo le previsioni dell’IEA (International Energy Agency) la quantità di capacità di energia rinnovabile aggiunta in Europa nel periodo 2022-27 sarà il doppio rispetto al quinquennio precedente, sulla spinta delle preoccupazioni per la sicurezza energetica, ma anche delle ambizioni climatiche di Bruxelles e di tutti gli Stati membri. Una diffusione ancora più rapida potrebbe essere raggiunta se gli Stati membri dell’UE attuassero rapidamente una serie di politiche, tra cui la semplificazione e la riduzione dei tempi di autorizzazione o il miglioramento dei sistemi di incentivi per installare pannelli sul tetto.

Al di là dell’Europa, la revisione al rialzo della crescita dell’energia rinnovabile per i prossimi cinque anni è guidata anche da Cina, Stati Uniti e India, che stanno attuando politiche e riforme più rapidamente di quanto previsto in precedenza per combattere la crisi energetica.

Le opzioni più economiche per la nuova generazione di elettricità nella maggior parte dei paesi in tutto il mondo sono il fotovoltaico solare su larga scala e l’eolico onshore: secondo le stime eolico e solare rappresenteranno oltre il 90% della capacità di energia rinnovabile che verrà aggiunta nei prossimi cinque anni.
Il rapporto prevede anche un’accelerazione delle installazioni di pannelli solari sui tetti residenziali e commerciali, un aiuto importante per ridurre le bollette dei cittadini.

Gli esperti hanno poi delineato uno scenario più ottimistico, con un’accelerazione ancora più significativa delle rinnovabili la cui crescita potrebbe essere superiore di un ulteriore 25% rispetto alla previsione principale. Per le economie più avanzate, le sfide principali da superare per raggiungere questi valori riguardano soprattutto normative, autorizzazioni e una più rapida penetrazione delle fonti pulite nei settori del riscaldamento e dei trasporti. Nelle economie emergenti e in via di sviluppo, servirebbe affrontare le incertezze politiche e normative, la debole infrastruttura di rete e la mancanza di accesso a finanziamenti a prezzi accessibili per i nuovi progetti.
In tutto il mondo, poi, perché si verifichi lo scenario più positivo dovremmo risolvere i problemi della catena di approvvigionamento ed espandere le reti. Se riuscissimo a realizzare questi obiettivi, potremmo avvicinare il mondo a un percorso coerente con l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 e avremmo qualche chance in più di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

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