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Giornata Mondiale della Meteorologia: in prima linea nell’azione per il clima

Il 23 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Meteorologia, una data che commemora l’entrata in vigore della Convenzione delle Nazioni Unite che ha istituito l’Organizzazione Meteorologica Mondiale nel 1950.
La Giornata della Meteorologia è un’occasione importante per accendere i riflettori sul ruolo chiave di questa scienza per la sicurezza e il benessere delle società in cui viviamo e il tema l’edizione del 2024 è “In prima linea nell’azione per il clima“.

 

L’evento coinvolgerà tutti gli attori chiave chiamati ad affrontare in prima linea la crisi climatica: le Nazioni Unite, i servizi meteorologici e idrologici nazionali, i giovani e la società civile, i responsabili politici e il settore privato.

Quest’anno, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) collabora con il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) per lanciare una campagna di azione per il clima per sensibilizzare l’opinione pubblica a livello globale e mobilitare la società ad agire. La campagna è stata lanciata il 21 marzo scorso su canali televisivi e social e in diretta sul palco dell’OMM. È sostenuta dai servizi meteorologici e idrologici nazionali, dai presentatori meteo e dai media di tutto il mondo.

Solo pochi giorni fa è stato pubblicato dall’OMM lo “State of the global climate” relativo al 2023 e il segretario generale Celeste Saulo ha sottolineato come tutti i principali indicatori climatici globali siano preoccupanti con numerosi record battuti lo scorso anno e il 2024 potrebbe essere addirittura peggiore.
Il rapporto sullo stato del clima globale ricorda a tutti l’urgenza di affrontare la crisi climatica. Ovunque nel mondo, le persone stanno già soffrendo per l’impatto negativo dei cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature, le condizioni meteorologiche estreme, il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani, il ritiro dei ghiacci e dei ghiacciai si ripercuotono sulla salute umana, sulle economie e sugli ecosistemi.

La scienza dimostra che gli impatti negativi stanno aumentando e che alcuni cambiamenti rischiano di essere irreversibili.
L’azione per il clima è essenziale per lo sviluppo sostenibile, tra cui la buona salute, l’accesso all’acqua e ai servizi igienici e la libertà dalla povertà e dalla fame. Non c’è possibilità di sviluppo umano senza dare priorità all’azione sul clima.
Tutti concordano sulla necessità di rispettare l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi ma possiamo ancora raggiungerlo e a quali condizioni? Come mai, nonostante le evidenze scientifiche e la ricchezza di dati sul clima, le politiche pubbliche non si stanno muovendo in modo più rapido e ampio? Cosa ci si aspetta dai diversi attori, compresi i settori pubblico, aziendale e finanziario? Come possono i giovani avere voce in capitolo nell’aumento delle ambizioni climatiche e contribuire a spostare l’ago della bilancia?

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