La Cina si trova ad affrontare una situazione molto complicata per via di inondazioni violentissime che hanno colpito la provincia di Henan, in particolare la città di Zhengzhou, nella parte centrale del Paese. In soli tre giorni la città ha visto quasi la pioggia di un anno, vale a dire circa 617,1 mm di pioggia da sabato a martedì, a fronte di una media annuale di 640,8 mm. Finora si contano purtroppo 12 vittime a Zhengzhou, dispersi e oltre 100mila persone trasferite nei rifugi di emergenza. I video condivisi sui social media mostrano persone intrappolate nella metropolitana con l’acqua all’altezza del petto. Proprio nella metropolitana si sono verificati i decessi accertati.
Piogge violente in tutto l’Henan: straripano tre dighe in 48 ore
Le piogge violente hanno colpito tutto l’Henan a partire da sabato scorso. Sono molti i centri colpiti dalle inondazioni, con tre dighe straripate in 48 ore. Da sabato a martedì, 3.535 stazioni meteorologiche nell’Henan, una delle province più popolose della Cina con 94 milioni di persone, hanno riportato precipitazioni superiori a 5 cm. Tra le stazioni, 1.614 livelli registrati sopra i 10 cm e 151 sopra i 25 cm, hanno informato le autorità. Altri video mostrano la furia dell’acqua che trascina via le automobili.
Inondazioni in Cina molto comuni nella stagione delle piogge ma l’impatto adesso è più violento
Secondo i meteorologi locali, la pioggia verificatisi nella provincia dell’Henan è stata la più intensa degli ultimi mille anni. Le inondazioni in Cina sono molto comuni durante la stagione delle piogge, ma il loro impatto è peggiorato nel corso dei decenni e le cause sono sostanzialmente due: l’urbanizzazione selvaggia e i cambiamenti climatici. Questa estate si sono verificati eventi meteorologici estremi in molte parti della Cina. Centinaia di migliaia di residenti nella provincia del Sichuan sono stati costretti ad evacuare questo mese a causa di inondazioni e frane. A giugno, la città di Hotan, nella regione dell’estremo ovest dello Xinjiang, ha visto precipitazioni da record.
Greenpeace ha affermato che il rischio di condizioni meteorologiche estreme ora come ora è più elevato nei centri città densamente popolati della Cina, ma che sta crescendo velocemente anche nelle zone di periferia a causa della rapida urbanizzazione. Liu Junyan, di Greenpeace International, ha dichiarato ai media cinesi: «A causa della popolazione altamente concentrata, delle infrastrutture e dell’attività economica, l’esposizione e la vulnerabilità ai rischi climatici sono maggiori nelle aree urbane. Le città sono un settore importante delle emissioni globali di gas serra, che rappresentano circa il 70% delle emissioni totali».