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BIODIVERSITÀ: il fragilissimo valore che regge il pianeta

Il 22 maggio si celebra a livello globale la Giornata Internazionale per la Biodiversità. Le Nazioni Unite, per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992, hanno proclamato questo giorno come un’occasione per comprendere meglio il valore e i problemi legati alla biodiversità. La Convenzione è entrata in vigore il 29 Dicembre 1993 e ad oggi, comprende 193 Parti. È stata ratificata in Italia il 14 febbraio 1994 con la legge n.124.

Non si tratta di un elenco di buoni propositi, ma di un trattato internazionale giuridicamente vincolante con tre principali obiettivi: conservazione della biodiversità, uso sostenibile della biodiversità, giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche.

Nel dettaglio l’Articolo 1 della Convenzione recita: gli obiettivi della presente Convenzione, da perseguire in conformità con le sue disposizioni pertinenti, sono la conservazione della diversità biologica, l’uso durevole dei suoi componenti e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzazione delle risorse genetiche, grazie ad un accesso soddisfacente alle risorse genetiche ed un adeguato trasferimento delle tecnologie pertinenti in considerazione di tutti i diritti su tali risorse e tecnologie, e grazie ad adeguati finanziamenti.

Biodiversità, un termine coniato nel 1988

La biodiversità è dunque la grande varietà di piante, animali, insetti, funghi e microorganismi che costituiscono il nostro Pianeta. Questo patrimonio naturale vive ed è basato sulle relazioni tra le diverse varietà ed ecosistemi e sul fondamentale equilibrio che è garanzia per la vita sulla Terra.

ll termine biodiversità è stato coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson e può essere definita come “la ricchezza di vita sulla terra”.  All’interno degli ecosistemi convivono ed interagiscono fra loro sia gli esseri viventi sia le componenti fisiche ed inorganiche, influenzandosi reciprocamente. La biodiversità, quindi, esprime il numero, la varietà e la variabilità degli organismi viventi e come questi varino da un ambiente ad un altro nel corso del tempo.

La Convenzione ONU sulla Diversità Biologica definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema.

Il tema della giornata mondiale della biodiversità 2021

Lo scorso anno il mondo è piombato nella tragedia globale della pandemia, che ha preso origine molto probabilmente da una zoonosi, ossia un salto di specie del virus dall’animale all’uomo. Questo tipo di evento avviene anche per mano dell’uomo che distrugge gli ecosistemi e gli equilibri naturali. Il tema della Giornata mondiale della biodiversità fu emblematico e sfidante: “Le soluzioni sono nella natura”.

Quest’anno è il momento della responsabilità e il tema scelto è: “Siamo parte della soluzione“. “Dalle soluzioni basate sulla natura al clima, alla salute, alla sicurezza idrica e alimentare, fino ai mezzi di sostentamento sostenibili, la biodiversità ci offre le fondamenta sulle quali possiamo ricostruire un futuro migliore”.

“Quando la biodiversità ha un problema, l’umanità ha un problema”

L’umanità vive grazie alla biodiversità e al tempo stesso l’uomo costituisce la sua più grave minaccia. È noto che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa: tra il 2001 e il 2014 si sono estinte 173 specie e nell’ultimo secolo sono scomparse circa 400 specie di vertebrati.

Foreste, mari e oceani assorbono oltre la metà della CO2 emessa nell’atmosfera, e costituiscono la nostra principale difesa contro i cambiamenti climatici. La biodiversità è fondamentale anche per il nostro nutrimento.  Il pesce, secondo quanto riferisce l’Onu,  fornisce il 20% delle proteine ​​animali a circa 3 miliardi di persone. Oltre l’80% della dieta umana è derivata dalle piante.

Fino all’80% delle persone che vivono nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo si affidano a medicinali tradizionali a base vegetale per l’assistenza sanitaria di base. La perdita di biodiversità è dunque una enorme minaccia anche per la nostra salute. Essa infatti potrebbe determinare un aumento delle zoonosi e l’avvio di nuove epidemie. Tre quarti dell’ambiente terrestre e circa il 66% dell’ambiente marino sono stati significativamente alterati dalle azioni umane e un milione di specie animali e vegetali sono a rischio di estinzione.

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