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Temporali e grandine dopo l’ondata di caldo record: danni da Nord a Sud. La ricostruzione del fenomeno

Dopo la lunga e intensa ondata di calore che ha interessato il nostro paese, tra il 25 e il 27 luglio un impulso instabile ha determinato la formazione di intensi temporali dapprima al Nord e poi al Centro e al Sud.

Nella giornata di lunedì 25 una prima infiltrazione di aria più fresca in quota dalle regioni nord-occidentali ha dato vita nel tardo pomeriggio a un’intensa linea temporalesca che, partendo dal Torinese ed evolvendo verso Est, ha causato diversi danni per le forti raffiche lineari. Particolarmente colpita è stata la zona del Vercellese occidentale (tra i paesi di Borgo d’Ale, Trino e Tricerro).

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Linea temporalesca con forti venti sul Vercellese di lunedì 25 – foto di Alessandro Piazza

Contemporaneamente alla linea dei temporali si è sviluppata anche una supercella, originata dalle Alpi occidentali, che ha interessato il territorio di Saluzzo e Fossano, in provincia di Cuneo. Questo temporale ha prodotto grandine fino a 5-6 centimetri e ha provocato gravi danni alle coltivazioni, soprattutto ai vigneti.

Nella notte tra lunedì e martedì, poi, si sono attivati dei nuclei temporaleschi sull’alto Triveneto. Qui sono verificati gravi danni da vento tra San Quirino (PN) e Roveredo in Piano (PN) con una stazione meteorologica locale che ha rilevato una raffica di 136km/h.

Al momento rimane ancora da confermare definitivamente, ma potrebbe essersi trattato di un evento tornadico associato al transito di una supercella marginale.

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Danni nel Pordenonese nella notte tra lunedì e martedì – foto di Flavio Pin

Un più esteso e corposo passaggio temporalesco si è avuto martedì 26 luglio. Tra il tardo pomeriggio e la serata l’ingresso della Bora da Est ha fatto da trigger per lo sviluppo di temporali molto forti a partire dalle Alpi orientali. L’evoluzione in questo caso è stata piuttosto singolare, con la formazione di un grosso ammasso temporalesco (MCS) sulle pianure di Lombardia e Piemonte. All’ingresso del vento da Est al suolo infatti si contrapponevano correnti (seppur piuttosto blande) da Ovest in quota. Le celle si muovevano quindi molto lentamente verso Est, ma il sistema nel suo complesso avanzava verso Ovest grazie alla continua rigenerazione di nuovi nuclei.

Una volta esaurita la spinta della Bora, dopo l’1 di notte il sistema convettivo a mesoscala si è diviso in due rami, uno a Ovest che ha continuato a rigenerare dal Piemonte arrivando fino al Ponente Ligure, e uno a Est, che ha iniziato ad avanzare seguendo le correnti in quota. I temporali si sono estesi allora verso Est dal piacentino fino all’alto Adriatico, lasciando a secco la Romagna e le pianure settentrionali del Triveneto.

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Divisione in due rami del sistema temporalesco nella notte tra martedì 26 e mercoledì 27 – fonte radar CML

I fenomeni principali associati al passaggio temporalesco sono stati nubifragi e raffiche di vento, e in maniera più isolata anche grandinate severe.

In alcune località del Nord Italia sono registrati accumuli oltre i 100 mm in poche ore (causando allagamenti), in zone che non hanno superato i 200 mm negli ultimi 7 mesi. Tra le aree maggiormente interessate sono state Viola (CN) con ben 133mm in poco più di 2 ore, Ossona (MI) con 110mm e Broni (PV) con 100 mm.

 

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I venti lineari hanno raggiunto picchi di 70-100km/h prima tra Lombardia occidentale e Piemonte orientale, e successivamente su Liguria occidentale, Emilia e basso Veneto con la caduta di diversi alberi.

Per quanto riguarda la grandine, gli eventi più intensi si sono verificati a Saronno (VA) intorno alle 21, e a Lodi verso le 22. In entrambi i casi i chicchi hanno raggiunto un diametro tra i 5 e i 7 cm, con pesanti danni in particolare alle automobili.

Infine sul lago di Como si è verificato un debole vortice che ha toccato la riva senza nessuna conseguenza su oggetti o persone.

Mercoledì 27 Luglio ulteriori forti temporali si sono sviluppati sul medio-basso Adriatico e sull’Umbria con l’ingresso da nord di aria più fresca in quota unito all’irraggiamento solare nel corso del pomeriggio.

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Grandine a Valle Canzano (TE) – foto di Adriatic Lupo Mirko

Si sono formate diverse celle temporalesche a partire da Ancona fino a Pescara in successivo moto verso la Puglia centro-settentrionale. Le principali zone colpite sono state Teramo e Chieti, con grandine che potrebbe aver raggiunto anche i 9-10 cm di diametro. Discrete grandinate anche su Terni. Locali downburst non sono mancati.

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