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Tartarughe marine, boom in Italia e contributo alla biodiversità del MEDITERRANEO

Attualmente, secondo i dati di Legambiente, si contano 238 nidi lungo le coste dell'Italia: a fine stagione potrebbero essere almeno 10mila le baby tartarughine

Le tartarughe Caretta caretta hanno invaso le coste dell’Italia. Secondo le stime di Legambiente, alla fine della stagione potrebbero essere almeno 10mila le baby tartarughe nate nel nostro Paese. Attualmente si contano 238 nidi, tra i quali quello di Jesolo, in Veneto, che detiene lo straordinario primato di nido più a nord del mar Mediterraneo.

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Tartarughe marine, numeri sorprendenti per l’Italia e contributo notevole alla biodiversità del Mediterraneo

Le nidificazioni di tartarughe Caretta caretta in Italia toccano attualmente quota 238 ma è altamente probabile che entro la fine della stagione possano superare la quota record di 250 raggiunta nell’estate 2020. Si tratta di numeri sorprendenti per le coste italiane dove fino a 30 anni fa l’unico sito di nidificazione conosciuto era quello della spiaggia dei Conigli di Lampedusa.

Il Mediterraneo occidentale si conferma una delle aree preferite dalle tartarughe: effetto dei cambiamenti climatici

I nidi di tartarughe marine identificati in Italia sono in maggioranza al Sud, con le coste del Cilento e la costa ionica della Calabria in pole position. Un nido è stato localizzato anche in Veneto, a Jesolo, e rappresenta il nido più a nord del Mediterraneo. Questo conferma che l’area di nidificazione delle tartarughe si sta spostando sempre di più verso il Mediterraneo occidentale e sempre più a nord. Questa tendenza è ulteriormente rafforzato dai 2 nidi di Maratea in Basilicata, dai 10 del litorale laziale, dai 6 individuati in Toscana fino al nido nel Savonese e quelli lungo la costa catalana in Spagna. Secondo diversi studi – sottolinea Legambiente -, l’aumento delle temperature determinato dai cambiamenti climatici sta rendendo questa parte del Mediterraneo maggiormente adatta alla nidificazione rispetto agli anni passati.

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Nel Mediterraneo ogni anno si contano oltre 7 mila nidi di tartarughe marine e in Italia il numero di deposizioni sta crescendo sempre più. Fino a pochi anni fa i nidi di Caretta caretta si fermavano a poche decine.

Un esercito di volontari a sostegno delle tartarughe marine: gli sforzi degli ambientalisti stanno dando i loro frutti

Il boom di tartarughe marine in Italia va anche attribuito anche agli effetti benefici di importanti progetti di conservazione finanziati nel tempo con il Programma LIFE (Caretta caretta, Tartanet, Tartalife), che hanno visto Legambiente protagonista. Non meno importante è stata l’attività di monitoraggio svolta da numerose associazioni ambientaliste e istituzioni scientifiche che hanno sorvegliato lunghi tratti di costa per individuare e proteggere i nidi di mamma tartaruga. Tra questi, anche i Tartawatchers di Legambiente che dall’inizio dell’estate hanno battuto chilometro per chilometro le spiagge e gli arenili di molte località italiane per individuare e mettere in sicurezza sotto la guida di esperti i nidi di Caretta caretta.

Per rendere ancora più accoglienti le spiagge italiane, Legambiente ha inoltre avviato l’iniziativa Lidi Amici delle Tartarughe marine alla quale hanno aderito oltre 500 stabilimenti balneari. Queste strutture si sono impegnate a ridurre l’inquinamento acustico e luminoso che reca disturbo sia durante la deposizione delle uova che durante la schiusa e a effettuare la pulizia senza ricorrere a mezzi meccanici che potrebbero distruggere i nidi.

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