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Sardegna, dopo un inverno secco nuova invasione di cavallette nella provincia di Nuoro

In Sardegna cresce l’allarme per una invasione di cavallette che sta interessando 25mila ettari di territorio nella provincia di Nuoro. Si tratta di un problema purtroppo ricorrente negli ultimi anni e la loro proliferazione potrebbe essere stata favorita da un clima più mite e secco del normale durante l’inverno.

Milioni di cavallette stanno divorando i raccolti delle campagne della provincia, tra Noragugume a Bolotana, e poi Illorai, Olzai, Teti, Sarule, Sedilo, fino alla confinante Barbagia di Nuoro, a Ottana, dove probabilmente si trova l’epicentro dell’invasione. «Siamo esterrefatti e senza parole. Dopo tre anni di denunce e proposte ci ritroviamo ancora a parlare di invasione di cavallette», ha commentato a La Nuova Sardegna il presidente della Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Leonardo Salis. A preoccupare sono le condizioni di campi agricoli, orti e non solo; gli allevatori non hanno più foraggio per il bestiame, e sono costretti a comprarlo altrove.

Nel 2020 le cavallette hanno invaso molti territori del Corno d’Africa e del Medio Oriente: si è trattata della peggiore invasione degli ultimi 70 anni. Quest’anno la situazione tra Africa e Medio Oriente è sicuramente più tranquilla, ma non in Sardegna.

Il clima in Sardegna in questo 2022 è stato complessivamente molto secco: tra gennaio e marzo è caduto il 62% in meno della pioggia normale per il periodo, e ad Aprile il 15% in meno. A livello di temperature, nei primi 3 mesi dell’anno l’anomalia è stata di +0,1°C sull’Isola e di +0,3°C ad Aprile.

«Dal 2019 chiediamo una programmazione per contrastare le locuste – ricorda il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra -. I metodi naturali sono quelli più efficaci come l’aratura dei campi e gli insetti antagonisti ed oggi ci può venire incontro anche l’agricoltura di precisione. Le cavallette trovano terreno fertile nei terreni incolti ma arrecano danno soprattutto a chi la terra la lavora. Siamo partiti da un territorio circoscritto che con il passare degli anni però si sta allargando sempre di più aumentando oltre che le perdite nei campi per allevatori e agricoltori anche le difficoltà per contrastarle».

L’unica speranza risiede nei predatori naturali come gli uccelli, che potrebbero aiutare a contenere l’invasione delle cavallette che partono da terre incolte e abbandonate per dare l’assalto ai raccolti, distruggendo tutto ciò che trovano sul loro cammino.
Al lavoro per contenere l’invasione c’è una task force coordinata dall’Agenzia Laore, composta da persone e mezzi privati, della Provincia e di alcune aziende private appositamente contrattualizzate.

«Non c’è tempo da perdere. Siamo intervenuti individuando i focolai e garantendo alle aziende del territorio il necessario trattamento fitosanitario utilizzando prodotti in gran parte di tipo biologico», ha commentato l’assessora all’Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia.

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