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Ondate di CALDO e SALUTE, informarsi correttamente per prevenire i rischi

Le ondate di caldo sono ormai una caratteristica delle nostre stagioni calde, la tendenza al cambiamento climatico ne sta aumentando la frequenza e l’intensità: periodi con temperature al di sopra della media stagionale sono sempre più frequenti e duraturi e possono avere effetti negativi sia sul territorio che sulla nostra salute.

Come per ogni rischio, è possibile fare attività di prevenzione: informare la cittadinanza sull’esposizione, i possibili effetti negativi delle ondate di caldo e le precauzioni da prendere per limitarli è il compito assunto dal Ministero della Salute.

Il bollettino giornaliero sulle ondate di calore in Italia

Il Ministero della Salute anche quest’anno ha reso operativo il sistema dal 1 giugno al 17 settembre, che vedrà la pubblicazione dei bollettini sulle ondate di calore in Italia; un sistema operativo situato in 27 città italiane, consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto dei soggetti vulnerabili. Ogni bollettino giornaliero individua il livello di rischio e le relative azioni di prevenzione.

I bollettini sono consultabili sia sul sito del Ministero della salute, che attraverso l’APP Caldo e Salute, realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario della Regione Lazio – ASL Roma 1.

Leggi anche: Livelli di rischio, cosa fare – Le indicazioni del Ministero della Salute

Le aree urbane e i soggetti più vulnerabili 

Come sappiamo, le aree urbane sono esposte al fenomeno conosciuto come isola di calore urbana, per il quale in media nelle grandi città si registrano temperature medie annuali 1-3°C più alte rispetto al circondario, anche per questo il Ministero della Salute individua i soggetti più vulnerabili alle ondate di caldo ai quali prestare maggiore attenzione.

Per approfondire: Isola di calore urbana, perché in città fa più caldo? Le cause del fenomeno

Le categorie per le quali il caldo estremo può rappresentare un rischio per la salute, in particolare le persone che hanno «limitata capacità di termoregolazione fisiologica o ridotta possibilità di mettere in atto comportamenti protettivi». Tra le categorie più a rischio il Ministero evidenzia gli anziani, i neonati e i bambini, le donne in gravidanza, le persone con malattie croniche, disturbi psichici e/o ridotta mobilità, le persone non autosufficienti, le persone che assumono regolarmente farmaci o che fanno uso di alcol e droghe, le persone che fanno esercizio fisico o un lavoro intenso all’aria aperta e le persone con condizioni socio-economiche disagiate.

Le categorie nel dettaglio: Le categorie più a rischio e i consigli degli esperti

L’attività di prevenzione in relazione all’epidemia COVID-19

Per informare i cittadini, il Ministero ha elaborato quest’anno l’Infografica – Come proteggersi dal caldo durante l’epidemia Covid-19.
Dal portale del Ministero è possibile scaricare altri opuscoli, rivolti alla popolazione generale e agli operatori del settore (medici, personale delle strutture per gli anziani, personale che assiste gli anziani), su come gestire particolari situazioni in caso di caldo intenso, con consigli su viaggi, bambini, animali, anziani e persone fragili.

Non solo temperature, anche radiazioni e raggi UV 

Con l’arrivo dell’estate e delle giornate soleggiate bisogna tenere conto anche delle radiazioni e raggi UV. Il sole, infatti, emette radiazioni costituite dal “vento solare”, ossia particelle altamente energetiche costituite principalmente da protoni, elettroni e nuclei di elio, e da onde elettromagnetiche. La radiazione elettromagnetica del sole è costituita per il 99% da raggi visibili, ossia dalla luce, da radiazioni dell’infrarosso, che danno la sensazione di calore, e da un minuscola frazione di raggi UV, i raggi ultravioletti. Nonostante siano solo una piccola parte, i raggi UV sono i più dannosi. I raggi ultravioletti, infatti, riescono a penetrare nei tessuti più in profondità, fino ad interferire con il codice genetico delle cellule. Per questo motivo gli UV possono favorire lo sviluppo di forme tumorali. L’esposizione prolungata a raggi UV porta anche alla comparsa di eritemi, scottature. I raggi ultravioletti, però, in piccole dosi, possono anche stimolare la produzione di vitamina D, utilissima per prevenire l’osteoporosi, il diabete di tipo 1, diversi tipi di tumori, ma anche la depressione.

Per approfondire: SOLE, raggi ultravioletti e indice UV: tutto quello che c’è da sapere

Informarsi responsabilmente per prevenire i rischi 

Con temperature più alte e ondate di calore più frequenti aumenta il rischio per la salute, basti pensare che negli Stati Uniti la mortalità data dal caldo è superiore a quella degli uragani, l’attività di prevenzione è dunque fondamentale per proteggersi e per proteggere le categorie più a rischio, per questo vi invitiamo ad informarvi responsabilmente attraverso fonti istituzionali e qualificate quali, in questo caso, il portale del Ministero della Salute. 

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