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In agosto temperature meno estreme: il 2022 rischia ancora di essere l’anno più caldo per l’Italia? L’analisi del meteorologo

Con l’inizio di settembre l’Italia si è lasciata ufficialmente alle spalle un trimestre estivo segnato da un clima eccezionalmente caldo e secco. Cosa ci dicono i dati?

Il periodo di giugno e luglio si era classificato al primo posto tra i più caldi per il Belpaese, superando persino il rovente 2003. Grazie a un agosto che ha concesso temperature meno estreme, poi, abbiamo schivato il nuovo record estivo ma i dati restano preoccupanti.
Valutando nel complesso il clima che abbiamo vissuto nell’intero trimestre, infatti, l’estate del 2022 si colloca al secondo posto tra le più calde che siano mai state registrate in Italia.

Lo conferma a IconaClima il meteorologo di Meteo Expert Simone Abelli, che ha analizzato i primi dati relativi al clima vissuto dall’Italia durante le ultime settimane.

Nonostante un esordio all’insegna delle condizioni di caldo e siccità eccezionali, in continuità col precedente periodo, il mese di agosto ha preso successivamente una strada un po’ meno estrema per quel che riguarda le temperature. Il mese, infatti, si è chiuso con un’anomalia di +1.6°C rispetto al dato di riferimento del trentennio 1981-2010. Un valore sicuramente notevole, ma che ricopre il 5° posto nella classifica dei più caldi, in compagnia del 2009, ben lontano dall’agosto del 2003 che svetta con +3.3°C di scarto e meno caldo anche dei mesi di agosto del 2012, 2017 e 1994. Fra le varie zone d’Italia, il Nord si è messo in evidenza per l’anomalia più ampia (+1.9°C) che rappresenta il 3° valore più elevato della corrispondente serie storica.

Le temperature di agosto hanno attenuato l’anomalia complessiva del trimestre estivo: quali sono i dati?

Il risultato sull’intera stagione risente del dato meno straordinario di agosto. Se il primo bimestre estivo è riuscito a superare, seppur di poco, l’analogo bimestre del 2003, con il contributo di agosto l’estate 2022 si piazza definitivamente al 2° posto con la notevole anomalia di +2.5°C, mezzo grado sotto la (finora) irraggiungibile estate del 2003, ma ben al di sopra delle estati calde dell’ultimo decennio (2017 +1.8°C; 2012, 2015, 2019 +1.7°C).

Un agosto meno estremo attenua anche il rischio di avere un 2022 da record?

I primi otto mesi dell’anno cominciano a evidenziare caratteristiche di assoluto rilievo: con un’anomalia pari a +1.3°C, il periodo gennaio-agosto del 2022 aggancia in vetta alla classifica l’analogo periodo del 2007 dal quale differisce solo di mezzo decimo di grado; ancora più notevole è il risultato delle elaborazioni considerando il valore medio delle temperature massime che supera di 1.7°C il valore climatico di riferimento, e rappresenta in questo caso il più elevato della serie storica.
Questo significa che le probabilità che l’anno corrente divenga in assoluto il più caldo e siccitoso sono ancora concrete.

Agosto 2022 è andato in controtendenza rispetto ai mesi precedenti anche per quanto riguarda le piogge, per fortuna.

In effetti, si tratta del primo mese del 2022 più piovoso della media a livello nazionale (in realtà occorre tornare indietro a novembre del 2021 per trovare l’ultimo mese con un bilancio positivo delle piogge).
L’anomalia è stata di +20%, dunque non particolarmente ampia, dovuta principalmente a più del doppio delle piogge normali sulle regioni meridionali (+143% al Sud + Isole: è stato il 5° agosto più piovoso per queste regioni). Anche al Centro-Nord si sono verificati locali esuberi di precipitazione, ma controbilanciati da situazioni più siccitose, con una distribuzione alquanto eterogenea, che hanno contribuito a determinare un dato complessivo molto vicino alla media (-5% al Nord-Ovest, +6% al Nord-Est, +4% al Centro).

Possiamo tirare un sospiro di sollievo per la siccità?

Se il primo bimestre estivo è risultato il più asciutto della serie storica, con il dato di agosto il deficit estivo si attenua notevolmente scendendo a -22% che rappresenta il 13° valore più basso.
Tuttavia la siccità resta molto grave: nonostante questa svolta dovuta alle frequenti fasi instabili di agosto, l’anomalia da inizio anno resta la più ampia che sia mai stata registrata, attestandosi a -37%.

Il periodo gennaio-agosto del 2022 è il più siccitoso da quando sono iniziate le misurazioni e oltrepassa l’analogo periodo del 2003 che scende così al 2° posto con -32% di scarto.

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