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Clima, nascono gli “Stati generali” per dare voce all’attivismo italiano: appuntamento a settembre

L’azione per il clima è una delle principali sfide dell’umanità nel nostro secolo. La crisi climatica generata dalle emissioni di gas serra – a loro volta prodotte dalle attività umane – ha infatti già iniziato a far sentire i suoi effetti devastanti sul pianeta e sull’ambiente, mettendo a rischio ecosistemi, economie e il benessere delle popolazioni di tutto il mondo. E la situazione è destinata a peggiorare, avvertono da decenni gli scienziati: per evitare gli impatti più catastrofici è di vitale importanza agire subito e in modo concreto.

Ed è questo quello che chiedono da anni gli attivisti e le attiviste per il clima, nel mondo come in Italia: anche nel nostro Paese la partecipazione è infatti in forte crescita, e alle storiche associazioni che da anni lottano per questa causa si stanno aggiungendo numerose realtà e movimenti, locali e internazionali.
Una grande fetta della società civile, insomma, caratterizzata tuttavia da un’ampia frammentazione. «I movimenti in campo agiscono spesso come entità separate, con modi di manifestazione e richieste diverse», osserva l’associazione Ci Sarà Un Bel Clima, che ha lanciato l’iniziativa degli “Stati generali dell’azione climatica”: «la ricchezza di proposte e di visioni mostra quanto il tema della transizione sia enorme e complesso, ma al contempo rischia di creare fraintendimenti comunicativi e di far perdere di vista gli obiettivi comuni».

Da questa criticità nasce la chiamata nazionale lanciata dall’associazione, con l’obiettivo di costruire una rete di esperienze capace di portare alla politica proposte chiare, condivise e attuabili, avanzate da tutto il mondo dell’attivismo climatico. Gli Stati generali puntano infatti a dare vita a un grande processo di confronto e sintesi, che mira a moltiplicare la capacità di impatto dei singoli movimenti, portando le istanze in una dimensione nazionale e diventando un soggetto permanente di decision-making per l’attivismo italiano per il clima.

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Sciopero per il clima a Milano, marzo 2023. Foto: IconaClima

«Gli Stati generali si ispirano ai metodi partecipativi delle Assemblee dei Cittadini», spiega Ci Sarà Un Bel Clima: «Seguendone struttura e metodo decisionale, si svolgeranno in un percorso lungo un anno, che inizierà a settembre 2023. Partendo da un primo momento di discussione condivisa, le proposte si svilupperanno in tavoli di lavoro. Un ruolo centrale sarà svolto dalla formazione, dalla facilitazione e dall’adozione di un metodo partecipativo e consensuale».
Alla fine di questo percorso saranno individuate delle richieste comuni da portare ai rappresentanti della società civile e politica, che saranno poi chiamati a partecipare a un grande evento finale.

Stati generali dell’azione per il clima: le tappe del processo

Dopo la chiamata alle adesioni dei diversi gruppi dell’attivismo per il clima e l’ambiente che operano in Italia, tra l’1 e il 3 settembre 2023 si svolgerà la prima assemblea di persona. L’appuntamento è in Val d’Ossola, in Piemonte, nell’ambito del festival “Campo Base” di Oira, dedicato alla montagna, alla natura e alla vita all’aria aperta.

I temi chiave emersi dall’assemblea verranno poi approfonditi tra ottobre e dicembre di quest’anno, in una serie di meeting online dedicati alla formazione. Tra gennaio e marzo del 2024, poi, verranno organizzati dei gruppi di lavoro autonomi, che dovranno delineare le proposte da inserire nel documento finale.
I lavori si chiuderanno nel prossimo mese di aprile con un’assemblea che voterà il testo, da presentare poi a società civile e decisori politici.

Per partecipare all’iniziativa e far parte del processo – come sigle, associazioni o singoli cittadini – è possibile iscriversi attraverso questo link.

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