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Clima Italia, i dati di maggio tra siccità estrema e ondate di caldo fuori stagione

In linea con il clima che abbiamo osservato in Italia dall’inizio del 2022, anche il mese di maggio è stato segnato da quantitativi di pioggia ben al di sotto della media.

Il deficit ammonta a circa un terzo delle piogge in meno rispetto alla media del trentennio 1981-2010, più esattamente -35%, determinato dalla combinazione fra gli accumuli nettamente sotto la media al Centro-Nord (-46% al Nord, -50% al Centro) e quelli mediamente più abbondanti della norma, ma di peso statistico inferiore, al Sud (+21%) e sulle Isole (+43% in Sicilia, +22% in Sardegna).
Si tratta, comunque, del quinto mese consecutivo segnato da una grave siccità, che ha contribuito a mantenere su livelli decisamente preoccupanti la carenza di piogge da inizio anno.

L’anomalia da gennaio è pari a -44%, equivalente a circa 35 miliardi di metri cubi di acqua in meno del normale, un dato, questo, che non ha precedenti dalla fine degli anni Cinquanta: effettivamente, nell’ambito della serie storica delle precipitazioni, il periodo gennaio-maggio del 2022 spicca come il più siccitoso, superando sensibilmente il precedente record di -33% del 1997.

Particolarmente grave appare la situazione al Nord dove, da inizio anno, manca il 51% di acqua, il più ampio deficit mai osservato, più consistente di quello dell’analogo periodo del 2003 (-48%) che passa così al secondo posto. Ancora più estremo risulta il dato relativo alle regioni nord-occidentali, pari a -63%, che spicca nettamente nell’ambito della serie storica.

Questi valori mettono in evidenza il fatto che quest’anno il Nord Italia dovrà affrontare la stagione calda con circa metà dei normali apporti di acqua (e neve in montagna), valore che scende a poco più di un terzo dei consueti accumuli nel settore di Nord-Ovest.

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Al Centro-Sud le anomalie risultano un po’ più contenute, ma sempre di notevole portata; sulle regioni centrali lo scarto di -44% rappresenta anche per questo settore il più ampio in assoluto, mentre per il Sud e le Isole nel loro insieme la carenza di precipitazioni ammonta a -34%, il 4° deficit più ampio della serie.

Tornando al clima che ha segnato il mese di maggio per l’Italia, nonostante l’anomalia sia piuttosto ampia di fatto non rappresenta un valore eccezionale nella serie storica: infatti, negli ultimi 63 anni si riscontrano ben 11 mesi di maggio più siccitosi di questo. Tuttavia, considerando il dato stagionale, -41%, si torna verso la vetta della classifica proprio per l’eccezionalità del trimestre primaverile nel suo insieme.

Così, la primavera del 2022 sale al 3° posto fra le più siccitose in compagnia di quella del 1997, appena sotto le prime due, quelle del 2003 (-44%) e del 2017 (-42%). Considerando, poi, solo le regioni settentrionali, si sale ulteriormente portandosi al 2° posto con un’anomalia di -50% (superata solo dal dato del 1997) che diventa -60% se ci si focalizza sulle regioni di Nord-Ovest, anch’esse al 2° posto dopo il record del 1997.

Clima Italia, maggio 2022 al secondo posto tra i più caldi mai registrati

Anche dal punto di vista delle temperature si evidenziano alcuni aspetti eccezionali, ma solo su base mensile. In controtendenza con il primo bimestre primaverile, caratterizzato da valori sotto la media (marzo) o vicini alla norma (aprile), maggio si è contraddistinto, infatti, per le elevate temperature osservate soprattutto nella seconda parte del mese quando ha preso forma la prima precoce ondata di caldo determinata, come di consueto, dall’espansione dell’Anticiclone Nord-Africano verso l’area euro-mediterranea.

La massa d’aria subtropicale trascinata dall’anticiclone, ha interessato inizialmente i Paesi europei sud-occidentali e  centrali abbracciando anche le nostre regioni centro-settentrionali, per poi affluire più direttamente verso le regioni meridionali in una seconda fase ancora più intensa. Il risultato finale è stato il considerevole scarto di +1.9°C che rappresenta il 2° valore più elevato della serie storica, appena sotto il record del 2003 (+2°C).

Fra le varie aree dell’Italia, spicca il Nord-Ovest con un’anomalia di +2.6°C, la più elevata dalla fine degli anni ’50. Primo posto anche per il Nord nel suo insieme con uno scarto di +2.3°C, mentre per il Centro-Sud si tratta del 3° maggio più caldo. Un effetto strettamente correlato con il manifestarsi dell’ondata di caldo è stato il superamento di diversi record storici.

In particolare il giorno 27, complici anche i venti catabatici, sono stati osservati i seguenti nuovi record di maggio: 36.1°C a Firenze, 35.6°C a Grosseto, 34°C a Pisa e 32.8°C a Genova. A questi valori si aggiungono anche i nuovi record a Ustica con 33.4°C e nella stazione di Torino Bric della Croce con 29.2°C, raggiunti rispettivamente il giorno 31 e 21. Il dato di maggio ha contribuito a portare leggermente sopra la media l’anomalia primaverile (+0.3°C, valore irrilevante nell’ambito della serie storica) e a far risalire lo scarto da inizio anno verso livelli più “competitivi” (+0.6°C) nei confronti degli anni più caldi della serie.

Ecco tutti i dati relativi al clima registrato in Italia nel mese di maggio, durante la primavera e dall’inizio del 2022:



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