Caldo record in Italia: zero termico alle stelle sulle Alpi! Via alla prima ondata di calore dell’estate 2025
La prima ondata di caldo dell’estate 2025 porta temperature record in Italia, con lo zero termico in forte rialzo sulle Alpi. Ecco cosa aspettarsi nei prossimi giorni e le conseguenze per clima e ambiente

La prima ondata di caldo dell’estate 2025 è ormai realtà in Italia. Il caldo intenso, alimentato dall’arrivo dell’anticiclone nordafricano, sta portando valori termici ben oltre la media stagionale, con temperature che, tra giovedì 12 e il weekend del 14-15 giugno, toccheranno i 35-40°C su molte regioni della Penisola. In particolare, si registrano condizioni di afa diffusa e uno zero termico in forte rialzo sulle Alpi, fenomeno che desta attenzione per le sue implicazioni ambientali e meteorologiche.
L’incremento dello zero termico – ovvero la quota in atmosfera dove la temperatura raggiunge gli 0°C – è uno degli effetti più evidenti delle ondate di calore africane, con impatti diretti sullo scioglimento dei ghiacciai alpini e sulla stabilità del manto nevoso.
Ondata di caldo africano: temperature record e allerta in tutta Italia
L’anticiclone nordafricano si sta consolidando sul Mediterraneo, portando caldo intenso e stabilità atmosferica su gran parte d’Italia. Le previsioni meteo indicano picchi fino a 40°C nelle aree interne del Centro-Sud, in particolare su Sardegna e Sicilia, e valori tra 30 e 35°C anche al Nord e sulle regioni alpine. L’afa sarà protagonista soprattutto nelle grandi città e nelle valli, mentre sulle montagne, lo zero termico si spingerà su quote eccezionalmente elevate, ben oltre i 4000 metri in alcune zone delle Alpi. Questo scenario è tipico delle ondate di calore africane che, negli ultimi anni, si stanno facendo sempre più frequenti e intense.
Zero termico sulle Alpi: effetti sul clima e rischi per l’ambiente
Il forte innalzamento dello zero termico sulle Alpi rappresenta un segnale chiaro del riscaldamento globale. Con lo zero termico oltre i 4000 metri, il rischio di scioglimento dei ghiacciai aumenta notevolmente, così come quello di frane e valanghe dovute all’instabilità del manto nevoso residuo. Questi fenomeni possono avere impatti significativi su ambiente, ecosistemi alpini e attività turistiche. Secondo le previsioni meteo, la fase più acuta dell’ondata di caldo durerà fino a domenica 15 giugno, con un possibile calo termico e ritorno di precipitazioni al Nord nei giorni successivi.
Tutti gli aggiornamenti in tempo reale su IconaMeteo.it
© Iconameteo.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Iconameteo.it) e il link al contenuto originale