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Alluvione nelle Marche, 7 morti e 3 dispersi. Territorio bombardato da una quantità d’acqua eccezionale

Giovedì 15 settembre un’alluvione ha colpito le Marche, e al momento il bilancio è di 7 morti e 3 dispersi.

Dopo mesi di siccità, l’entroterra a nord delle Marche è stato colpito da piogge eccezionalmente abbondanti: localmente gli accumuli sono arrivati tra i 300 e i 400 millimetri. Si tratta di un dato straordinario, se calcoliamo che in media il Centro Italia viene raggiunto da 759.2 mm di pioggia nell’arco di un intero anno, di cui “solo” 266 millimetri arrivano, mediamente, in autunno.

Mappa: MeteoNetwork

La zona colpita dalle piogge più intense è stata la provincia di Ancona, e in particolare l’entroterra di Senigallia. L’area è stata a lungo bombardata da piogge torrenziali, che hanno fatto straripare diversi fiumi sommergendo strade ed edifici, distruggendo ponti e infrastrutture.

A causare l’alluvione è stato un pericoloso fenomeno noto come temporale autorigenerante.

Temporale autorigenerante: cos’è e come si forma?

Sette le vittime accertate dell’alluvione che ha colpito le Marche, tutte in provincia di Ancona. Quattro salme sono state recuperate a Pianello di Ostra, una a Trecastelli e una a Barbara, il comune dove sono tuttora in corso le ricerche di tre dispersi, tra i quali ci sarebbe un bambino. Nel primo mattino del 16 settembre la Protezione Civile ha annunciato che il Capo Dipartimento Curcio avrebbe raggiunto le Marche «per fare un punto operativo» dopo l’alluvione con le forze e le strutture impegnate nel soccorso sul territorio.

“Si chiama crisi climatica, non maltempo”, hanno denunciato gli attivisti di Fridays For Future:

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