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Il Canada polare a -55°C nello Yukon batte la Siberia ferma a -54,7°C

Il Canada tocca i -55°C a Braeburn nello Yukon, battendo la Siberia ferma a -54,7°C a Iema, mentre gran parte degli Stati Uniti vive un caldo anomalo con temperature ben oltre la media stagionale.

Nel cuore dell’inverno boreale, il Canada torna protagonista del grande freddo con una temperatura estrema di -55°C registrata a Braeburn, nello Yukon, valore che riporta il Paese nordamericano su livelli termici che non si toccavano dal 1999. Mentre il termometro canadese sprofonda, la tradizionale rivale del gelo, la Siberia, si ferma a -54,7°C nella località di Iema, in Russia, in un contesto globale che vede però gran parte degli Stati Uniti alle prese con un marcato caldo anomalo.

Record di gelo in Canada: Braeburn crolla a -55°C

La località di Braeburn, situata nel territorio dello Yukon, è finita sotto i riflettori della cronaca meteo per il raggiungimento di -55°C, un valore che segna uno degli episodi più intensi di freddo estremo degli ultimi decenni in Canada. Si tratta infatti della prima volta dal 1999 che il Paese tocca nuovamente la soglia dei -55°C, confermando la vocazione artica delle regioni interne nord-occidentali. Il raffreddamento è stato favorito da un robusto anticiclone termico e da masse d’aria di origine artica stagnanti sulle province settentrionali, con cielo sereno, vento debole e forte inversione termica nei bassi strati.

Siberia sotto zero, ma il Canada vince la “gara del gelo”

La Siberia, storica “capitale” del freddo estremo nell’emisfero nord, ha risposto con una temperatura di -54,7°C misurata a Iema, piccolo centro della Russia orientale noto per i lunghi inverni polari. Pur trattandosi di un valore in linea con i celebri inverni siberiani, in questa circostanza è il Canada a scendere più in basso, imponendosi di fatto nella simbolica sfida tra i luoghi più freddi del pianeta. L’episodio conferma come le aree interne dello Yukon e le vaste pianure della Siberia restino tra le regioni con il clima invernale più rigido al mondo, capaci di scendere ben oltre la soglia dei -50°C in presenza delle giuste configurazioni atmosferiche.

Caldo anomalo negli Usa: forti contrasti termici nordamericani

In netto contrasto con il gelo canadese, gran parte degli Stati Uniti continentali sta vivendo un periodo di caldo anomalo, con temperature decisamente superiori alle medie stagionali. In molte aree del Midwest, delle Grandi Pianure e del Nord-Est si registrano valori tipici di fine inverno o inizio primavera, mentre il gelo resta confinato più a nord, tra Canada e Alaska. Questo marcato divario termico su scala nordamericana è legato a ondulazioni del vortice polare e a un flusso perturbato che favorisce la discesa di aria artica verso lo Yukon e la Siberia, lasciando invece gli Usa sotto la protezione di correnti miti di origine pacifica e subtropicale.

Un inverno di estremi tra Canada, Siberia e Stati Uniti

Il simultaneo verificarsi di -55°C in Canada, di -54,7°C in Siberia e di caldo anomalo su vasta parte degli Stati Uniti evidenzia come l’inverno emisferico possa presentare forti contrasti nello stesso periodo. Mentre lo Yukon e la Russia orientale sperimentano condizioni da “polo del freddo”, le pianure americane vedono ridursi la frequenza delle ondate di gelo intenso, con possibili ripercussioni su neve al suolo, idrologia e stagionalità delle colture. L’episodio di Braeburn rimarrà comunque negli annali come uno dei picchi più significativi di freddo estremo degli ultimi anni per il Canada, a testimonianza di quanto le regioni artiche e subartiche restino ancora oggi tra i principali laboratori naturali del clima invernale globale.

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