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Etna, eruzione dal cratere di Sud-Est: colate di lava e una nube nera visibile per chilometri

L’Etna torna a far parlare di sé con la sua quattordicesima eruzione negli ultimi mesi. Nelle prime ore del mattino del 2 giugno, una massiccia attività esplosiva dal cratere di Sud-Est ha generato fontane di lava, un flusso piroclastico diretto verso nord-est e tre colate laviche principali. Il materiale incandescente ha iniziato a scendere lungo i fianchi del vulcano, dirigendosi a sud, a est e a nord, raffreddandosi progressivamente nel corso della giornata.

Un fenomeno imponente, visibile a chilometri di distanza, ha catturato l’attenzione di residenti, turisti e social network: una nube nera di fumo e cenere si è alzata per diversi chilometri dal fianco settentrionale del cratere, generata probabilmente dal collasso di una porzione instabile del cono vulcanico. Il materiale caldo ha raggiunto la parete nord della Valle del Bove, oltrepassando persino l’orlo della Valle del Leone a circa 2900 metri di quota.

Eruzione Etna: allerta rossa per l’aviazione, ma voli regolari

Come da prassi in questi casi, è scattato l’allarme per l’aeroporto di Catania: l’Ingv ha innalzato il livello di allerta al massimo grado, rosso. Tuttavia, complice una giornata senza vento e con buona visibilità, dopo l’eruzione la nube di cenere non si è spostata dall’Etna verso lo scalo. I voli, almeno per ora, risultano regolari.

Attività in calo, ma l’attenzione resta alta

In tarda mattinata l’eruzione ha mostrato segnali di attenuazione: il tremore vulcanico, pur rimanendo su livelli medio-alti, è in diminuzione. Anche l’attività sismica e infrasonica si è mantenuta contenuta, conferma l’ultimo bollettino dell’INGV. Dal punto di vista geochimico e geofisico, al momento la situazione appare sotto controllo.

Turisti in vetta, ma l’accesso era vietato

Nel mattino del 2 giugno, la giornata di festa e il bel tempo avevano attirato sul vulcano numerosi turisti, alcuni dei quali hanno ignorato i divieti e l’allerta per avventurarsi in escursione verso le quote più alte. In diversi video circolati sui social è possibile vedere persone in fuga dopo l’eruzione dell’Etna, ed è stata una fortuna che nessuno sia rimasto direttamente coinvolto. «Serve una forte presa di coscienza sui rischi e bisogna interdire il perimetro individuato dalla Protezione Civile, quando necessario», ha dichiarato il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo.

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