Caldo torrido in Asia e Mediterraneo: record mondiale di temperatura a settembre 2025

Il caldo estremo colpisce Asia e Mediterraneo: a Shabankareh, in Iran, registrati 49,1°C, nuovo record mondiale per settembre. Ondate di calore senza precedenti coinvolgono anche Turkmenistan, Mongolia e Tunisia.
Nelle ultime settimane, un’ondata di caldo torrido senza precedenti sta investendo vaste aree dell’Asia e del Mediterraneo, segnando nuovi record di temperatura e sollevando serie preoccupazioni sul cambiamento climatico. Ieri, la città di Shabankareh, in Iran, ha raggiunto i 49,1°C, stabilendo la temperatura più alta al mondo mai registrata nel mese di settembre 2025. Fenomeni simili stanno colpendo anche il Turkmenistan, la Mongolia e la Tunisia, con valori termici eccezionali che stanno destabilizzando ecosistemi, società e sistemi idrici.
Nuovo record mondiale di temperatura: 49,1°C in Iran
Il dato più eclatante di questa ondata di caldo estremo arriva dalla città di Shabankareh, nel sud-ovest dell’Iran, dove ieri sono stati raggiunti 49,1°C, la temperatura più alta mai osservata a livello globale per il mese di settembre. Questa soglia rappresenta un nuovo punto di riferimento per la climatologia mondiale e riflette una tendenza all’aumento delle temperature record negli ultimi anni. L’ondata di calore ha spinto le autorità iraniane a dichiarare giorni festivi straordinari per ridurre i consumi di acqua ed energia, mentre la crisi idrica si aggrava e i bacini idrici raggiungono livelli minimi storici.
Caldo torrido in Asia centrale: Turkmenistan e Mongolia sotto pressione
Il caldo torrido non si limita all’Iran: in Turkmenistan le temperature hanno toccato i 41°C, mentre in Mongolia si sono raggiunti i 34°C, valori eccezionalmente elevati per queste regioni e per il periodo di settembre. Queste anomalie termiche stanno mettendo a dura prova la popolazione, l’agricoltura e la gestione delle risorse idriche, già stressate da periodi prolungati di siccità. Le autorità locali monitorano con attenzione la situazione, mentre si registrano blackout elettrici e razionamenti d’acqua in alcune aree urbane.
Ondata di caldo record nel Mediterraneo: Tunisia protagonista
L’ondata di caldo ha investito anche il Mediterraneo, coinvolgendo l’intera regione da ovest a est. In Tunisia, l’isola di Djerba ha stabilito un nuovo record di temperatura per il mese di settembre, raggiungendo 42,8°C. Questi valori, ben superiori alle medie stagionali, stanno alimentando incendi boschivi, crisi idriche e disagi per la popolazione locale. Gli esperti sottolineano come l’intensificazione delle ondate di calore nel Mediterraneo sia strettamente correlata ai cambiamenti climatici in atto e alle alterazioni nei regimi atmosferici.
Gli effetti del cambiamento climatico su Asia e Mediterraneo
L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo estremo rappresenta uno dei segnali più evidenti del cambiamento climatico globale. In Asia e nel Mediterraneo, la combinazione di temperature record, siccità e crisi idriche mette a rischio la sicurezza alimentare, la salute pubblica e la stabilità economica. Secondo gli esperti, questi eventi sono destinati a intensificarsi nei prossimi anni, rendendo sempre più urgente l’adozione di misure di adattamento e mitigazione.
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