Caldo estremo e incendi: l’Europa orientale sotto assedio, record storici e allerta rossa

L’ondata di caldo estremo colpisce l’Europa orientale e la penisola Balcanica, con temperature record, allerta rossa e incendi boschivi: Grecia, Albania, Turchia e Romania tra le aree più colpite.
L’estate 2025 conferma il suo volto più rovente, con un’ondata di caldo estremo che sta investendo l’Europa orientale e la penisola Balcanica. Dalla Grecia alla Romania, passando per Albania e Turchia, si registrano temperature record e allerta rossa in molte regioni, mentre il rischio di incendi boschivi cresce insieme alle preoccupazioni per la salute pubblica e l’ambiente. Secondo i dati più recenti, la persistenza dell’anticiclone africano sta determinando anomalie termiche eccezionali e condizioni meteo estreme, con picchi di calore e situazioni di emergenza in diversi Paesi.
Temperature record e allerta rossa in Grecia, Albania e Turchia
La Grecia si trova ancora una volta al centro dell’attenzione per il caldo estremo: ieri sono stati registrati valori storici come i 43,8 °C a Konitsa e i 41,0 °C ad Argostoli, sull’isola di Cefalonia. Il bollino rosso per le temperature elevate resta attivo su tutta la parte occidentale del Peloponneso e sulle isole Ionie, dove la popolazione è invitata a limitare le attività all’aperto e a seguire le indicazioni delle autorità sanitarie.
Anche in Albania si sono raggiunti picchi eccezionali: a Valona è stato battuto il record storico con 42,4 °C, mentre a Sarajevo, in Bosnia, il nuovo record mensile di 38,9 °C è stato superato per la terza volta in poche settimane. In Turchia si è toccato un nuovo record nazionale con ben 50,5 °C a Silopi, accompagnato da una temperatura minima notturna di 33,9 °C. Anche le città di Kiziltepe e Cizre hanno superato i 49 °C, con sei stazioni meteorologiche che hanno registrato valori oltre questa soglia.
Incendi boschivi e evacuazioni: Albania e Turchia in emergenza
La combinazione di caldo intenso, siccità e vento ha favorito lo sviluppo di incendi boschivi su larga scala. In Albania, un vasto incendio nei pressi di Delvina ha causato il ferimento di tre persone e l’evacuazione di circa 2.000 residenti. Sei villaggi sono stati sgomberati, una chiesa e dieci case disabitate sono state distrutte dalle fiamme. L’intervento di elicotteri ha permesso di attenuare l’intensità dell’incendio in serata, ma l’allerta resta alta. Anche nella città di Elbasan i vigili del fuoco stanno combattendo da giorni un rogo nei boschi montani.
Situazione critica anche in Turchia, dove squadre di pompieri sono impegnate nella zona di Antalya per domare incendi alimentati dall’ondata di caldo mediterranea. Elicotteri e mezzi a terra lavorano senza sosta per proteggere le aree boschive e i centri abitati, mentre il fumo avvolge la città e rende l’aria irrespirabile.
La risposta della popolazione all’ondata di calore: Serbia e Romania
Nelle città dell’Europa sud-orientale, la popolazione cerca sollievo come può. A Belgrado, in Serbia, centinaia di persone si sono riversate sul lago artificiale di Ada Ciganlija per affrontare i 40 °C previsti. Le autorità meteo locali hanno diffuso un avviso di allerta meteo invitando i cittadini, soprattutto gli anziani, a restare in casa e a svolgere attività a basso dispendio energetico nelle ore più calde.
In Romania, il termometro ha superato i 40 °C in diverse aree, con la capitale Bucarest che ha registrato valori fino a 49 °C sui termometri stradali. Il servizio meteorologico nazionale ha emanato un codice rosso per caldo intenso e ha avvisato che, nei prossimi giorni, potrebbero verificarsi temporali e fenomeni di maltempo nella parte settentrionale del Paese.
Cause e conseguenze: il ruolo del cambiamento climatico
L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in Europa è ormai un fenomeno riconosciuto dagli scienziati. Il cambiamento climatico, associato all’incremento dei gas serra e al rafforzamento dell’anticiclone africano, rende più probabili eventi di caldo estremo e periodi di siccità prolungata, soprattutto nell’area del Mediterraneo e nei Paesi dell’Europa meridionale. Questi fenomeni mettono a rischio la salute delle persone, la sicurezza delle infrastrutture e la biodiversità degli ecosistemi locali.
Il contrasto con l’Europa centrale: piogge e instabilità in Germania
Mentre l’Europa orientale affronta il caldo record, in Germania il quadro meteorologico è completamente diverso. Il paese è interessato da piogge diffuse e condizioni di instabilità atmosferica, causate da aree di bassa pressione e dall’afflusso di aria umida dal mare. Il servizio meteorologico tedesco prevede che la situazione non cambierà nei prossimi giorni, con possibilità di temporali anche intensi, soprattutto nelle regioni alpine.
Prospettive e attenzione alle allerta meteo
L’estate 2025 si conferma tra le più calde e difficili degli ultimi decenni per l’Europa orientale e l’area mediterranea. Le autorità continuano a monitorare la situazione e a diffondere allerta meteo per temperature elevate, incendi e possibili fenomeni estremi. La popolazione è chiamata a seguire le raccomandazioni degli esperti per ridurre i rischi per la salute e la sicurezza in un contesto climatico sempre più imprevedibile.
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