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Caldo estremo e incendi in Spagna: ondata di calore record mette in ginocchio il Paese

Un’ondata di calore senza precedenti sta colpendo la Spagna, con temperature record sopra i 40°C e numerosi incendi attivi. Le autorità allertano la popolazione e aumentano le misure di protezione, mentre cresce il bilancio delle vittime.

La Spagna è nuovamente alle prese con una ondata di calore eccezionale che sta portando le temperature ben oltre la media stagionale. Le ultime settimane hanno visto il Paese raggiungere valori termici che, in alcune aree, hanno superato i 42°C, con la capitale Madrid tra le città più colpite. Questa situazione sta mettendo sotto pressione la popolazione, le infrastrutture e i servizi di emergenza, mentre il rischio di incendi boschivi rimane elevatissimo.

Ondata di calore in Spagna: temperature record e allerta continua

Secondo l’Agenzia Statale di Meteorologia Spagnola (AEMET), la Spagna sta vivendo una delle più intense ondate di calore degli ultimi decenni, con valori che in alcune regioni hanno raggiunto e superato i 45°C. In particolare, la Andalusia, l’Estremadura, la Castiglia-La Mancia, l’Aragona e la Murcia sono tra le zone più colpite, con giornate torride e notti afose che non offrono alcun sollievo. A Madrid le temperature oscillano stabilmente tra i 38 e i 40°C, rendendo la vita quotidiana particolarmente difficile per residenti e turisti.

Le autorità hanno diramato allerta meteo in numerose comunità autonome, invitando la popolazione a evitare le attività all’aperto nelle ore più calde e a idratarsi frequentemente. Il caldo estremo sta colpendo soprattutto le fasce più deboli, come gli anziani, e sono già stati segnalati centinaia di casi di malori e decessi legati alle alte temperature. Secondo i dati ufficiali, dall’inizio dell’anno sono oltre 3.200 le vittime attribuite al calore in Spagna, un dato che supera già il totale dello scorso anno.

Madrid: rifugi culturali contro il caldo e testimonianze dalla città

Per fronteggiare l’emergenza, numerosi spazi culturali a Madrid si sono trasformati in veri e propri rifugi climatici. Musei, biblioteche e centri d’arte aprono le loro porte gratuitamente, offrendo refrigerio e accoglienza a chi cerca sollievo dal caldo intenso. Il Circulo de Bellas Artes, una storica istituzione culturale nel cuore della capitale, ha registrato un picco di visitatori nelle ore pomeridiane e nei weekend, con oltre 1.200 persone che ogni giorno si rifugiano tra le sue mura per riposare, leggere o lavorare in sicurezza.

La situazione è particolarmente difficile per chi lavora all’aperto: postini, corrieri e agenti di polizia municipale sono costretti a misure di autoprotezione come la costante idratazione e pause frequenti. “Oggi fa un caldo incredibile, devo bere molta acqua. Ogni anno è peggio”, racconta Juan, un residente locale. Anche per chi arriva dall’estero, come Raquel, studentessa peruviana, il caldo spagnolo risulta insopportabile e inedito rispetto alle proprie esperienze.

Incendi boschivi: rischio massimo e evacuazioni in corso

L’ondata di calore ha aggravato il rischio di incendi in tutto il territorio. Attualmente, diverse regioni sono in stato di massima allerta per roghi boschivi. In Galizia, i vigili del fuoco stanno combattendo un vasto incendio nei pressi di Ponteceso, che ha già bruciato oltre 170 ettari di vegetazione e costretto all’evacuazione il villaggio di Corme Aldea. Nel Sud, a Tarifa, un incendio innescato da un camper ha minacciato hotel, campeggi e abitazioni, spinto da forti venti che complicano le operazioni di spegnimento.

Oltre 100 operatori di emergenza sono stati mobilitati solo a Tarifa per proteggere le zone residenziali e le strutture turistiche. Sono stati allestiti rifugi temporanei per gli sfollati, mentre i soccorritori continuano a lavorare senza sosta per contenere le fiamme e limitare i danni.

Le cause dell’ondata di calore e il ruolo dei cambiamenti climatici

Questa ondata di calore straordinaria è causata da una massa d’aria calda proveniente dal Nord Africa, favorita dalla presenza di un robusto anticiclone e dalla quasi totale assenza di vento. Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni sta diventando sempre più frequente e intenso, complice il cambiamento climatico che porta a estati più lunghe, secche e torride in tutta la Penisola Iberica.

Il 2025 ha già fatto registrare il giugno più caldo mai rilevato in Spagna e Portogallo, segno di una tendenza preoccupante che mette in pericolo la salute pubblica, l’agricoltura e la sicurezza dei cittadini. Le autorità spagnole continuano a monitorare la situazione e a rinnovare gli appelli alla prudenza, con la speranza che le temperature possano presto rientrare nella norma.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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