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COMO, forte MALTEMPO: nubifragi ed esondazioni. L’analisi del meteorologo

Ieri un intenso maltempo si è abbattuto nel Comasco con frane, case invase dal fango e torrenti esondati. Il meteorologo Lorenzo Danieli spiega l'origine delle precipitazioni

A Como si è abbattuto un intenso maltempo nella mattinata di ieri, che ha causato frane, inondazioni e smottamenti. I violenti nubifragi si sono verificati lungo il versante occidentale del Lago di Como, con danni ingenti in diversi comuni. Tra i più colpiti c’è Cernobbio, dove è esondato il Breggia e sono stati evacuati due condomini.

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Maltempo nel Comasco, case invase dal fango e strade interrotte: si va verso la richiesta dello stato di emergenza

Il maltempo verificatosi ieri nel Comasco ha colpito con una violenza estrema e improvvisa, dando vita a momenti drammatici. La situazione più grave si è verificata a Cernobbio a causa dell’esondazione del Breggia. La furia di acqua e fango ha invaso le strade, causando frane e smottamenti. Il fango ha invaso anche le abitazioni e ha trascinato con sé le automobili.

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Ieri molti Paesi sono rimasti isolati a causa delle strade interrotte, compresi diversi tratti della statale Regina. Il maltempo ha interessato in maniera importante anche il comune di Brienno, dove una frana ha causato una fuga di gas lungo la Statale 340 in direzione di Argegno: 50 persone sono rimaste bloccate all’interno delle proprie abitazioni. Sempre a Brienno una signora anziana è rimasta bloccata in casa ed in seguito soccorsa e portata al sicuro dai Vigili del Fuoco.

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“A grande scala – spiega il meteorologo Lorenzo Danieli -, la situazione entro la quale si sono sviluppati i nubifragi delle ultime ore è stata caratterizzata da correnti in quota sud occidentali e correnti mediamente meridionali nei livelli medio bassi della troposfera. I venti meridionali nei bassi strati riforniscono le celle temporalesche di umidità e di aria calda e instabile proveniente dalla Valla Padana”.

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“In questa particolare situazione – prosegue – la regione alpina e quella prealpina si sono per di più trovate nei pressi della corrente a getto subtropicale, a metà strada tra l’aria temperata presente a nord delle Alpi e la massa d’aria africana che insiste sul Mediterraneo centrale. Le aree di accelerazione e decelerazione della corrente a getto possono favorire la divergenza dei venti in quota e la nascita di venti verticali alle quote più basse, condizione necessaria per l’innesco dell’attività convettiva”.

Figura: immagine radar delle ore 6.40 del 27 luglio 2021 che mostra una intensa linea temporalesca in azione sul nordovest della Lombardia e sul vicino Canton Ticino (a Caldrerio (CH), vicino a Mendrisio, si sono misurati ben 139 mm di pioggia in un solo giorno). Fonte: http://www.centrometeolombardo.com/radar/

“Un’altra peculiarità della situazione appena osservata, è stata la stazionarietà di questo tipo di circolazione, che ha iniziato a manifestarsi sull’area alpina già nella giornata di sabato e sta proseguendo fino a questa prima parte di mercoledì. La stazionarietà rende più probabile il ripetersi di eventi piovosi sulle stesse zone – sottolinea l’esperto -, e probabilmente ha favorito l’afflusso di una grande quantità di aria calda e umida anche di origine mediterranea”.

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«Le precipitazioni eccezionali innescate anche dall’orografia di Alpi e Prealpi»

“Scendendo ad una scala spaziale inferiore – spiega Lorenzo Danieli -, all’innesco delle precipitazioni eccezionali ha certamente contribuito l’orografia: le Alpi e in questo caso anche le Prealpi, hanno senza dubbio favorito localmente la convergenza delle correnti ed il sollevamento delle masse d’aria fino al livello necessario per sostenere i moti convettivi. I temporali, quindi, hanno continuato a svilupparsi di preferenza in prossimità della fascia montuosa, innescandosi a volte nella stessa zona a causa della stazionarietà del flusso, di cui abbiamo detto”.

Andando più nel dettaglio, prosegue il meteorologo, “l’esperienza insegna che con correnti sudoccidentali in quota molto forti, o aventi una componente molto meridionale, le precipitazioni intense tendono a generarsi soprattutto nel settore alpino, lasciando a volte quasi all’asciutto le aree prealpine e ancora di più la vicina pianura; in questo caso evidentemente il “giusto” mix tra correnti non toppo intense e non troppo meridionali e di favorevoli condizioni al contorno (umidità e instabilità) hanno determinato l’accanimento delle piogge proprio sulle Prealpi“.

Il cambiamento climatico ci ha messo lo zampino anche in questo caso?

L’estate 2021, a livello mondiale, è stata finora caratterizzata da numerosi fenomeni meteorologi estremi: le alluvioni in Germania, Belgio, Paesi Bassi e Austria, ondate di calore soffocanti tra Canada e Stati Uniti, il caldo estremo sulle nostre regioni meridionali. 

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Nel caso del forte maltempo abbattutosi sulla zona di Como, il meteorologo afferma che “non basta un singolo evento meteorologico per poter fare affermazioni di carattere climatico, ma nemmeno tacere sul fatto che le cronache di quest’estate assomigliano davvero tanto al film (che non avremmo voluto vedere così presto) sugli effetti meteorologici di un’atmosfera sempre più calda“.

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