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Riscatto laurea per pensione anticipata: regole e novità 2026

Il riscatto laurea permette di aggiungere anni contributivi per anticipare la pensione anticipata, ma dal 2031 subisce riduzioni progressive nel conteggio. La manovra 2026 introduce tagli all'anzianità utile e finestre più lunghe, modificando i benefici per i laureati. Scopri requisiti, costi e cambiamenti imminenti.

Il riscatto della laurea rappresenta uno strumento fondamentale per integrare la storia contributiva e accedere prima alla pensione anticipata. Questo meccanismo consente di versare contributi per gli anni di studio legale, trasformandoli in anzianità lavorativa valida ai fini previdenziali. Principalmente utile per chi ha iniziato a lavorare presto, tra i 23 e i 25 anni, il riscatto laurea pensione aiuta a raggiungere i requisiti di anzianità contributiva necessari, come i 42 anni e 10 mesi attuali per la pensione anticipata contributiva.

Requisiti per il riscatto della laurea

Per procedere al riscatto periodo laurea, è necessario aver conseguito un titolo riconosciuto, come lauree triennali o magistrali, escludendo master e corsi non universitari. Si riscattano solo gli anni del corso legale, purché non si abbiano contributi versati nello stesso periodo. Il riscatto totale laurea copre l’intero percorso, mentre il riscatto parziale permette di scegliere singoli anni. Non esiste un’età minima per la domanda, che va presentata all’INPS per le gestioni dipendenti privati. L’onere può essere dilazionato in massimo 120 rate mensili, senza interessi, e i versamenti sono deducibili dal reddito. Per chi inizia dopo il 1996, dal 2019 vale il riscatto laurea agevolato a costo fisso di circa 6.123 euro annui.

Costi del riscatto in base all’epoca di lavoro

Il calcolo del costo riscatto laurea varia: per chi ha iniziato prima del 1996, si basa sull’incremento della pensione futura, spesso cifre elevate nel sistema retributivo. Dopo il 1996, dipende dal reddito o dal costo fisso agevolato. Genitori possono versare per figli senza posizione INPS, beneficiando di detrazioni al 19%. Questo investimento conviene soprattutto a chi lavora attivamente, poiché disoccupati potrebbero incontrare difficoltà finanziarie.

Novità manovra 2026 su pensione anticipata

La manovra 2026 introduce modifiche significative al riscatto laurea per pensione. Dal 2031, una quota crescente dell’anzianità riscattata non concorre al requisito anagrafico per la pensione anticipata: 6 mesi nel 2031, 12 nel 2032, 18 nel 2033, 24 nel 2034 e 30 dal 2035. Così, una laurea triennale varrà solo 6 mesi a regime, una laurea magistrale 2 anni e 6 mesi, senza variazioni sul costo. Parallelamente, la finestra mobile pensione si allunga: da 3 mesi attuali a 4 nel 2032-2033, 5 nel 2024 e 6 dal 2035.

Chi beneficia davvero del riscatto laurea

Il riscatto anni studio anticipa con certezza la pensione di anzianità solo per chi ha contributi precoci, entro i 24 anni. Tra 24 e 30 anni, l’effetto è parziale; oltre i 30, prevale il requisito di età per la pensione di vecchiaia. Dal 2025, la previdenza complementare integra i requisiti per chi ha iniziato post-1996. In sintesi, il riscatto contributivo laurea resta valido per minimizzare i 20 anni minimi o potenziare l’assegno, ma le novità riducono il suo ruolo nell’anticipo pensionistico.

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