Ponte Morandi, crollo del 14 agosto 2018: la tragedia che ha segnato Genova
Il crollo del Ponte Morandi a Genova il 14 agosto 2018 ha causato 43 vittime e centinaia di sfollati, segnando profondamente la città e l’Italia intera

Alle 11:36 del 14 agosto 2018, sotto una pioggia battente, una sezione di 210 metri del Ponte Morandi — arteria strategica dell’A10 che collegava Genova con la riviera di ponente, la Francia e l’autostrada A7 verso Milano — crolla improvvisamente. Il disastro trascina nel vuoto numerose automobili e camion, causando la morte di 43 persone, il ferimento di altre 14 e lasciando oltre 600 sfollati. Il viadotto Polcevera, progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi e inaugurato nel 1967, rappresentava da più di cinquant’anni una delle infrastrutture più importanti per il traffico e il commercio della città.
Le cause del crollo del Ponte Morandi: manutenzione e struttura
Il crollo del viadotto Polcevera avvenne in pochi secondi, quando la pila 9 — una delle torri di sostegno — collassò. Le indagini hanno evidenziato come il cedimento abbia avuto origine nella rottura dello strallo Genova Mare, uno dei cavi che sostenevano la struttura. La mancanza di equilibrio generata dalla rottura ha provocato la torsione e poi la rottura della pila, causando il crollo di una lunga sezione del ponte. Questa tragedia ha messo in luce le criticità legate alla manutenzione dei ponti e alla necessità di monitoraggio costante delle infrastrutture italiane, soprattutto per quelle sottoposte a traffico intenso ben oltre le previsioni originarie.
Le conseguenze per la città di Genova e il traffico nazionale
Il crollo del Ponte Morandi ha avuto conseguenze drammatiche non solo in termini di vite umane, ma anche per la viabilità e l’economia della città. Il viadotto era una via di collegamento fondamentale tra il centro e la zona portuale di Genova, oltre che un punto strategico per il traffico nazionale e internazionale. Dopo il disastro, l’area sottostante ai piloni 9 e 10 fu dichiarata “zona rossa” e circa 600 persone vennero evacuate. La città si trovò improvvisamente divisa, con pesanti ripercussioni sui trasporti e sulle attività commerciali.
Il nuovo viadotto Genova San Giorgio: rinascita e sicurezza
A distanza di due anni dal crollo, il 3 agosto 2020 è stato inaugurato il nuovo viadotto Genova San Giorgio, progettato dall’architetto Renzo Piano. Il nuovo ponte è dotato di sistemi di monitoraggio avanzato per garantire la sicurezza e la durabilità dell’infrastruttura. Oggi rappresenta un simbolo di resilienza e rinascita per Genova e per tutta l’Italia, grazie a un design moderno ed essenziale e a tecnologie di controllo all’avanguardia.
Il ricordo delle vittime e l’impegno per la sicurezza
Ogni anno, il 14 agosto, Genova si ferma per ricordare le vittime del crollo del Ponte Morandi con una cerimonia solenne e un minuto di silenzio alle 11:36. Il dolore per le vite spezzate rimane vivo nella comunità, accompagnato dalla volontà di non dimenticare e di impegnarsi per la sicurezza delle infrastrutture. Il Ponte Morandi è divenuto un monito per tutto il Paese, sottolineando l’importanza della prevenzione, della manutenzione e dell’innovazione tecnologica nei grandi lavori pubblici.
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